Quando pensiamo al successo, e alle persone di successo, ci vengono in mente alcune caratteristiche fondamentali che li accomunano.
Determinazione, l’avere un atteggiamento positivo, essere una persona entusiasta, costruttiva, che se una cosa gli va storta non si arrende. Questi sono solo alcuni dei tratti caratteristici di queste persone.
Il bambino, se notate, possiede tutte queste caratteristiche. Se si mette in testa di salire in punta di piedi sul davanzale, ha una determinazione che non riesci a togliere. Lo fa con un entusiasmo incredibile. Cade? Si fa male? Ci prova ancora.
Tutti i bambini possiedono quelle qualità, che sono le classiche qualità dell’uomo di successo. Poi le perdono crescendo.
Perché?
Non è tanto per le esperienze negative, anche se quelle ci spaventano e possono far male, ma fondamentalmente il problema del bambino è che non ha la consapevolezza di averle.
È come la felicità. Non esiste felicità più grande di quella del bambino. Il bambino, quando è felice, è felice e basta. Non so se ti ricordi quanto eri felice da bambino. Non ti chiedevi neanche cosa ci sarebbe stato dopo, eri felice e basta.
Esisteva soltanto quel momento lì. E magari, crescendo, ripensi a quel momento lì e pensi: “Cazzo, non ci sono più riuscito a provare quell’emozione di felicità”.
Però, non ne era consapevole. Solo adesso te ne rendi conto del valore che aveva prima. Adesso hai la consapevolezza di che cosa è la felicità.
Non vale niente la felicità di quando eri bambino, perché non ne eri cosciente. Non sapevi del suo valore.
Il bambino non la apprezza, perché è scontata.
È la stessa differenza che intercorre fra un “self-made man” e un “figlio di papà”.
La consapevolezza è ciò che cambia tutto. È quello che fa la differenza.
Quindi, il segreto è tornare bambini con consapevolezza.
La paura è una cosa che accomuna tutti gli essere umani.
Tutti provano una qualche forma di paura.
Chi ha paura di ammalarsi, chi ha paura di perdere una persona amata, chi ha paura di fallire un progetto. E chi ha paura di approcciare una donna. Se non provaste paura, sareste dei robot. O dei pazzi.
Iniziate a vedere il “fallimento” come un risultato. Il “fallimento” è solo un feedback. Hai capito un modo per non fare quella determinata cosa. Un passo in più verso il miglioramento.
Iniziate e essere meno esigenti e meno severi con voi stessi.
Sostituite le parole “se solo…”, con le parole “la prossima volta…”.
Iniziate a capire che qualsiasi cosa dipende da voi.
La donna vi rifiuta? È colpa vostra.
Il progetto non è stato approvato? È colpa vostra.
L’esame non l’avete passato? È colpa vostra.
La vostra fidanzata vi ha tradito? È colpa vostra.
Questo può essere difficile da digerire, ma offre una profonda consapevolezza. Se tutto dipende da voi, non siete dipendenti dagli altri.
Se non siete dipendenti dagli altri, siete liberi. Se siete liberi, potete fare qualsiasi cosa volete.
I risultati che volete ottenere, dipendono solo dalla qualità e dall’ intensità dei vostri sforzi.
È il regalo più bello che si possa avere.
Smettetela di lamentarvi. Se notate, quando vi lamentate, il cervello si spegne.
“Non sono attraente per le donne”.
“Questo non è un buon momento per investire. Lo farò più avanti.”
Cosa accade nella vostra testa?
La vostra testa accetta la realtà che gli avete dato (che non siete attraenti per le donne, per esempio), la prende come verità assoluta, e smette di cercare una soluzione. Ergo, si spegne.
Meglio dire: “Cosa posso fare per risultare attraente per quelle donne?”.
Molto, molto meglio, vero?
Vedete come il cervello vi si mette in moto?
Iniziate a cercare soluzioni.
“Bisogna allenarsi a “fallire” il più possibile e ricordarsi che ogni persona di successo ha fallito più volte di quante sia riuscita a fare qualcosa. Il fallimento è necessario per riuscire. I bambini non sentono di aver fallito, se non riescono a camminare la prima volta che ci provano. Continuano a provarci, finché non ci riescono. Ricordati: perdi il 100% delle opportunità che non cogli.”
Una cosa che mi ha davvero aiutato, e mi aiuta tuttora, è che, quando mi fisso un obiettivo, lo porto a termine. Qualsiasi cosa succeda. Qualsiasi cosa possa capitare. Nel mio cervello è già compiuto. Non posso mollare. Il lasciar perdere non è contemplato.
Torniamo in argomento.
Avete paura, ma siete già morti.
Avete capito bene. Lo siete già.
Se poniamo 70 anni o 10 secondi e li rapportiamo con l’infinità del tempo, non c’è differenza, a livello matematico, fra i due tempi.
Quindi di che preoccuparsi? Tanto l’unica certezza che si ha nella vita è che, prima o poi, si muore. Iniziate a prendervi meno sul serio.
Se la vedete in quest’ottica, inizierete a vivere davvero. Ricordarsi che non siete immortali e che morirete, relativamente presto, è una consapevolezza che fa vivere una vita degna di essere vissuta.
Alcuni anni fa, sono andato in un reparto all’ospedale a trovare un familiare.
Non era uno dei reparti più belli, perché era quello di oncologia.
Lì ho capito quanto fossi stronzo. Mi facevo le paturnie sulle mie stupide paure, quando c’era gente che avrebbe pagato qualsiasi prezzo per averle e per essere fuori da lì. Ti fa vedere tutto in un’altra ottica.
Perché non andate a parlare a loro della vostra paura di approcciare una donna? A chi, al posto di fare progetti per la vita, deve farli per la sua morte?
Meno ci pensate alla paura, meglio è. Una componente della paura è dar peso alla paura stessa. Più pensate che avete paura, più vi bloccate.
Ho notato un’altra cosa sulla paura. Ce ne sono due tipi. Una è quella classica, quella che senti quando sei in procinto di fare qualcosa di nuovo.
L’altra è ben peggiore.
Non avete approcciato la donna che vi piace.
Tornate a casa e come vi sentite?
Mi pare di sentire la vostra testa: “E se ci fosse stata?”
Vi martellereste i coglioni vero?
Questa paura è ben peggiore. Perché rimane sotterranea e non se ne va. Vi fa sentire impotenti, ed abbassa di molto la vostra autostima.
Mentre invece, se andate a parlare con la donna, la paura dura solo 3 secondi (il tempo che tu arrivi da lei e le dici “ciao”), e dopo se ne va. Male che vada, prendete un palo.
Capirai.
Ci avete almeno provato. Vi sentite soddisfatti di voi stessi. Iniziate a comprendere che la vostra vita è nelle vostre mani. E la vostra autostima sale.
Quindi, come vincere la paura?
Ecco il vero segreto per vincere qualsiasi paura.
Non esiste la pillola magica che ti fa smettere di avere paura.
L’unico modo per vincere la paura è quello di fare ciò di cui si ha paura.
Se non cercate di vincere le vostre paure, non state vivendo. Siete già morti.