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Una delle più grandi paure (forse anche la tua)…

L’argomento di oggi è un tabù, non se ne parla quasi mai.

Di certo non è un argomento di conversazione con gli amici davanti a un caffè, ancora meno se ne può discutere con una donna che stai frequentando.

Non ti capirebbe e penserebbe che per lei sei solo un ripiego.

Sii sincero con te stesso: ti riconosci in una di queste situazioni?

⭕ Sei in una relazione che non ti soddisfa, ma non hai il coraggio di chiuderla perché pensi che non troverai mai nessun’altra.

⭕ Ti accontenti di stare con qualcuno che non ti piace davvero, solo per non sentirti solo e incompleto.

⭕ Ti guardi intorno e vedi tante donne attraenti che vorresti conoscere, ma ti blocchi perché sei già “fidanzato” e non vuoi tradire la tua partner.

⭕ Critichi gli uomini che vivono le relazioni in modo libero e spontaneo, pensando che siano dei “donnaioli” senza cuore.

⭕ Alla domanda: “Come va con lei?” rispondi “Non me ne parlate neanche, sono uscito con voi apposta per non avercela vicino stasera..”

Se ti sei sentito chiamato in causa, devi sapere una cosa:

è probabile che, più o meno inconsciamente, tu abbia paura di restare solo.

Non sei l’unico a vivere così. Ci sono milioni di uomini (e donne) che si trovano nella tua stessa situazione.

Ma sai qual è il problema?

Molti restano tutta la vita col pensiero che bisogna per forza stare con qualcuno, altrimenti si è infelici, incompleti, mezzi uomini.

Ma la realtà è che non c’è nulla di più triste e allo stesso tempo più sbagliato al mondo.

Questi uomini possiamo trovarli facilmente ogni sera, si riconoscono a chilometri di distanza: ogni volta che gli passa una donna attraente davanti non possono fare a meno di guardarla con desiderio, con voglia, come se fosse la cosa più bella mai vista nella vita, la bramano, la desiderano, ma non ci pensano neanche lontanamente ad avvicinarla, e se un amico glielo fa notare partono con la risposta recitata a memoria:

“Nooo io sono fidanzato! Frequento già qualcuna, sono a posto così!”

Ma basta poco per farli crollare, e ammettere che in realtà non vedrebbero l’ora di andare a conoscere quella donna, e sanno benissimo che se lei si dimostrasse interessata, vogliosa, desiderosa di passare del tempo con loro, non si ricorderebbero nemmeno più il nome della “fidanzata” che hanno al loro fianco e non ci penserebbero due volte a lasciarla.

Molto spesso ci si può trovare addirittura di fronte a uomini che criticano il modo di vivere di un seduttore, o comunque di un uomo che vive le relazioni come facciamo noi, e la facilità con cui passiamo da una frequentazione all’altra. Sembrano quasi dei monaci, dei paladini in difesa delle donne, come se poi chiudere una frequentazione e iniziarne subito un’altra fosse un crimine.

Pensano che sia tutta una questione di “tecnica”, pensano che se avessero la pozione magica che li rende attraenti per ogni donna tutti i loro problemi si risolverebbero.

Non hanno capito nulla, il loro problema principale è che hanno una paura fottuta di stare soli, di sentirsi soli, di passare dei periodi in cui sono soli con se stessi e i loro pensieri, i loro mostri.

Credono che l’unico modo per vivere una vita soddisfacente sia buttarsi in una relazione, e quando vedono un single quasi si consolano pensando che invece loro “hanno qualcuno al loro fianco”.

Peccato che poi inventino scuse per uscire con gli amici.

È questo l’obiettivo di BeLoved, permettere agli uomini di raggiungere la felicità relazionale stando bene prima con se stessi, e poi con le donne.

BeLoved è il primo programma di coaching relazionale che ti insegna a raggiungere la felicità relazionale stando bene prima con te stesso e poi con le donne.

Con BeLoved scoprirai:

👉 Come superare la paura di restare da solo e trasformarla in una forza

👉 Come apprezzare te stesso e aumentare la tua autostima e il tuo carisma

👉 Come conoscere e attrarre le donne che ti piacciono davvero, senza trucchi o tecniche manipolatorie

👉 Come vivere le relazioni in modo libero e spontaneo, senza dipendenze o sofferenze

👉 Come creare una vita relazionale ricca, soddisfacente e appagante

E molto altro ancora…

Non è mai troppo tardi per cambiare rotta, per prendere in mano le redini della propria vita e portarla dove si vuole. Basta solo volerlo.

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Come rispondere all’obiezione della donna “ti do Facebook/Instagram”

In questo articolo ti spiego nel dettaglio come rispondere alla classica obiezione della donna che rifiuta di lasciarti il suo numero di telefono e ti propone invece il suo contatto Facebook o Instagram.

Devi sapere che questa è una delle obiezioni più spesso utilizzate dalle donne, e l’errore che commette l’uomo medio è quello di accettare questo tipo di “proposta” e quindi aggiungerla su un social sperando che da lì possa poi arrivare ad un risultato concreto, ovvero a un appuntamento.

Ciò tuttavia si rivela spesso sbagliato, in quanto quello della donna è solo un test, un tentativo di mettere alla prova chi ha di fronte e vedere se si comporta come tutti gli altri oppure se è un uomo completamente diverso, che non accetta di finire nella lista dei suoi ‘amici’ ma vuole invece un contatto solido e mirato ad un incontro futuro.

I social network, per una donna, sono molto spesso delle vetrine, dei modi di mettersi in mostra e vedere quanto seguito ricevono, ma quasi mai valuterebbero un uomo che usa quel canale comunicativo, e soprattutto non se lo aspetterebbe mai da un uomo che ha avuto il coraggio di avvicinarsi a lei e conoscerla, perché sarebbe visto come un controsenso, un comportamento opposto a quello avuto dal vivo. È per questo che utilizza un “test”, per valutare se la risposta sarà da uomo medio o da seduttore.

Quindi il seduttore saprà benissimo quale comunicazione utilizzare per rispondere alla classica obiezione del contatto Facebook/Instagram, ovvero una comunicazione che non sia né passiva e né aggressiva, ma assertiva.

Esempio:                                     

5) Ti do Facebook/Instagram

Aggressività → Guarda che Facebook è per i bambini…. e poi non lo uso…

Passività → Ah hai Facebook? Ok allora ti mando l’amicizia

Assertività → Sarebbe bello chattare per ore ed ore con te, tuttavia se volevo chattare non sarei venuto qui a parlarti, io resto sul semplice, ti voglio conoscere, poi se in futuro vogliamo farci la chattata la faremo…

Assertività → Ah bello, però non è mia intenzione sapere il tuo cognome, i tuoi familiari o dove lavori, voglio solo uscire con te perché mi interessi, quindi evito di entrare nella tua lista “amici”.

Questo tipo di comunicazione sicuramente invoglierà la donna con cui stiamo parlando a lasciarci il suo numero, perché ha capito di trovarsi davanti un uomo che non è aggressivo, ma non è neanche passivo, e non si accontenta di finire nel dimenticatoio della sua lista ‘amici’, ma vuole un contatto serio per una conoscenza seria.

Volendo analizzare nel dettaglio questa risposta assertiva e cosa si vuol comunicare alla donna con essa vediamo che:

“Sarebbe bello chattare per ore ed ore con te”: non prevalica, non respinge, è sicuramente positivo;

“tuttavia se volevo chattare non sarei venuto qui a parlarti, io resto sul semplice, ti voglio conoscere”: afferma con chiarezza le proprie intenzioni, ovvero una sana conoscenza, il che è sempre attraente per una donna;

“e poi se in futuro vogliamo farci la chattata la faremo…”: prende l’obiezione e l’abbraccia, dandole un’assonanza positiva e offrendo la possibilità di una “chattata” futura, anche se evidentemente è detto in modo ironico.

Comunicando in questo modo, con assertività e portando la donna con delicatezza nel nostro mondo, non ci sarà obiezione che ci impedirà di sedurre chi realmente ci interessa!

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L’importanza di partire dalla radice

Chiunque abbia mai sentito parlare di seduzione, ha come prima immagine nella testa un ragazzo in piazza Duomo che ferma donne a caso recitando qualche frase a memoria.

E per i meno esperti che hanno assistito a qualche sporadico risultato o a qualche numero di telefono strappato alla passante di turno, è facile restare affascinati da ciò, e convincersi che sia il modo giusto, una sorta di pillola magica che risolve tutti i problemi.

Il motivo è molto semplice, al giorno d’oggi online è facile trovare presunti “esperti di seduzione” che propinano corsi di questo genere, che consistono essenzialmente in una serie di “tecniche” da usare con chiunque si incontri.

Prevalentemente si occupano di chat, ma spesso anche di conoscenze dal vivo, organizzando corsi in cui mettono tre o quattro uomini con età, esperienze ed obiettivi diversi a fare le stesse identiche cose, ovvero fermare donne a caso e recitare sempre e comunque le stesse due o tre frasette a memoria.

Spesso pubblicano anche i video di questi fantomatici “approcci dal vivo”, con tanto di frasi motivazionali e citazioni acchiappa like.

Sicuramente in questo modo si potrà ottenere qualche risultato sporadico, un numeretto di telefono o un contatto instagram, tuttavia qual è il punto debole di tutto ciò?

Molto semplice, questi fantomatici guru della seduzione non si soffermano mai sulla mente della donna, ma si limitano a sciorinare suggerimenti, ‘frasi d’esordio’, e risposte da utilizzare con tutte le donne, senza preoccuparsi minimamente di ragionare prima su chi è la donna e cosa cerca in una conoscenza con un uomo, insomma sulla sua testa.

In questo modo superare ansie, paure, blocchi emotivi e difficoltà di ogni genere che tutti noi abbiamo avuto con le donne è impossibile, e la conseguenza quale sarà? Che una volta tornato a casa, dopo magari un paio di giorni in cui sull’onda emotiva di quella giornata continui a fermare donne a caso, soprattutto se arriveranno dei risultati negativi e delle risposte “storte” da parte di una o più donne, tornerai ad essere esattamente quello di prima, pieno di paure e insicurezze, o peggio ancora penserai che per migliorare di più ti è necessaria un’altra giornata di “conoscenze dal vivo”, che sarà però del tutto uguale alla precedente.

Per questo motivo, se non lavori prima sulla cause delle tue paure e dei tuoi blocchi emotivi, la donna resterà sempre e comunque un miraggio, ed è per questo che i nostri percorsi sono individuali e strutturati sulle esigenze del singolo, e mai di gruppo.

Perché sappiamo bene che le problematiche che un uomo si porta dentro da anni hanno radici molto più profonde, che di certo non si potranno risolvere in una giornata in piazza Duomo, ma vanno analizzate, comprese e risolte dalla radice.

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Come sedurre una donna che sta lavorando

Oggi ti spiego come sedurre una donna che sta lavorando. È una delle domande che un aspirante seduttore si pone più spesso e per questo ho deciso di dare una risposta con un esempio pratico.

Quante volte ci è capitato di essere al bar, al supermercato, a fare shopping in un negozio e di incrociare lo sguardo di una barista, una commessa, una negoziante che ci attrae?

Scommetto tante, e la maggior parte delle volte l’uomo medio pensa che sia impossibile avvicinarsi a questa donna e sedurla, proprio perché in quel momento lei sta lavorando.

Agli occhi di un uomo medio, un’azione come quella di avvicinarsi in un caso come questo suona inopportuna: pensa di disturbarla, o peggio ancora di crearle del disagio a lavoro, e in ogni caso esclude categoricamente la possibilità di arrivare ad un risultato concreto.

Questo ragionamento non è del tutto sbagliato, ma è sicuramente discutibile.

Quando si vuole sedurre una donna che sta lavorando (ma anche se non sta lavorando) bisogna prima di tutto analizzare il contesto in cui ci si trova, e di conseguenza capire in che modo si può agire per avvicinarla.

È importante capire inizialmente se da parte sua c’è una certa propensione ad una conoscenza, e in particolare se il suo comportamento va oltre il semplice essere “commessa” o “barista”. Perché è chiaro che se lei rimane ferma nella sua ‘posizione’ lavorativa e non ci dà modo di parlare, sedurla diventa impossibile.

Ma nella maggior parte dei casi non è così, e se ci si avvicina nel modo giusto e non la si mette in imbarazzo o in difficoltà, la donna sarà ben propensa a parlare con noi.

Molto spesso può capitare di fare un po’ di conversazione, specie se lei fa un lavoro in cui può permettersi di star ferma per qualche minuto, e di conseguenza il nostro lavoro di conoscenza e di conversazione può proseguire tranquillamente. Se la conversazione procede bene, la donna è recettiva e invia molteplici segnali di interesse nei nostri confronti, ovviamente si conclude con una chiusura e quindi con la ricerca di un contatto per poterla rivedere, ma molto spesso in questi casi la donna potrebbe porre davanti a noi un’obiezione.

Esempio:

Uomo: E’ stata una chiacchierata interessante, dammi il tuo numero così ci rivediamo in un’altra occasione, voglio rivederti.

Donna: Mi dispiace ma sono fidanzata. Se vuoi posso darti il contatto di Facebook/Instagram ma nulla di più.                                                                    

Questa situazione capita spesso, ed è dovuta semplicemente al fatto che la donna non sa bene chi ha di fronte e non si fida a lasciare il suo numero ad uno che ha conosciuto in una situazione così ‘fugace’ mentre sta lavorando.

È chiaro che si tratta semplicemente di un test, e quindi non bisogna mai ‘abboccare’ e accettare un suo contatto social, perché vorrebbe dire finire nel dimenticatoio e non avere mai nessuna chance di rivederla.

L’altro errore che non bisogna mai commettere è quello di prendere la sua obiezione come verità assoluta, e quindi credere che l’esistenza del ‘fidanzato’ sia la causa del suo rifiuto a darci il suo numero.

In realtà non è mai così, e molto spesso la presenza del ‘fidanzato’ non costituisce una vera obiezione, ma è più che altro un’emozione che lei ci sta comunicando, e quindi in questi casi c’è bisogno che sia l’uomo ad arginare il problema e a dare una direzione al rapporto.

Così, ciò che deve fare il seduttore è prendere quell’obiezione e darle una connotazione positiva, cioè creare un vantaggio e una complicità con la donna, in pratica deve utilizzare una comunicazione che non sia né passiva né aggressiva, ma assertiva.

Quindi in questo caso il seduttore risponde dando una direzione al rapporto:

“Beh capisco che nella tua situazione è difficile dare il tuo numero ad uno sconosciuto, anzi probabilmente farei anch’io così, ma so una cosa, so che sono un uomo, e per un uomo è normale avvicinarsi ad una donna che gli piace e conoscerla, e se pensa che possa esserci un seguito le chiede il numero di telefono, un contatto serio per poi uscire e rivederla, e si potrebbe fare se ti liberi da queste fantasie che io voglia sostituirmi al tuo ragazzo e intromettermi nella tua relazione, perché ti sbagli”.

Questo tipo di comunicazione sicuramente invoglierà la donna a lasciare il suo numero e dimenticarsi della balla che ha appena detto, perché ha capito di trovarsi davanti un uomo che non è aggressivo, ma non è neanche passivo.

Inoltre, avendole dato una via d’uscita dicendo che non vogliamo sostituirci al suo ragazzo, la donna capirà che non ci siamo avvicinati a lei per iniziare una storia d’amore ma solo per una sana conoscenza, e in questo caso, anche se il fidanzato ce lo avesse davvero, sarebbe comunque invogliata a lasciare il suo numero, perché crea della complicità.

Da un episodio come questo il più grande insegnamento che si può trarre è che il ‘fidanzato’ non rappresenta mai un problema o un impedimento, perché se lo fosse lo sarebbe fin dall’inizio, cioè la donna lo porrebbe subito come ostacolo e la conversazione non inizierebbe neanche. Quindi se al termine di una conversazione andata bene la donna pone il fidanzato come un’obiezione, in realtà è solo un’emotività che ci sta comunicando, e quindi il ruolo dell’Uomo è di dirigerla verso la soluzione del problema.

Ma soprattutto bisogna capire che la donna, di base, è senza una direzione precisa, ma va sempre guidata, e molto spesso sono loro a darci la soluzione, ma noi non ce ne accorgiamo, perché scambiamo una loro emozione con un’obiezione, e di conseguenza pensiamo di non interessarle, perché restiamo ancorati al risultato, che molto spesso è solo il futile numero di telefono, che poi non porta ad alcun seguito. Ma se invece impariamo a comunicare con le loro emozioni e siamo in grado di guidarle con delicatezza dove vogliamo noi, non esisteranno più ‘obiezioni’ che ci impediranno di sedurre chi realmente desideriamo.

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Come superare l’obiezione della donna che “va di fretta”

“La seduzione inizia quando lei dice di no”

Se fai parte del mondo della Seduzione, sicuramente ti sarai imbattuto in questa “massima” almeno una volta, e lascia che te lo dica, mai frase fu più azzeccata.

Uscire o andare a letto con una donna che di base già ci segue, che ci chiede di uscire lei per prima, che si prostra i nostri piedi e non vede l’ora di infilarsi nel nostro letto è una cosa bella e sarebbe un peccato mortale tirarsi indietro, ma la Vera Seduzione inizia quando la donna ti mette davanti delle negatività, degli impedimenti, delle obiezioni.

Chi ha un po’ di esperienza nel campo della Seduzione è ormai abituato ad averci a che fare, e sa perfettamente quali sono le obiezioni più gettonate.

INCISO

I motivi per cui una donna utilizza queste risposte ‘negative’ sono molteplici. Partiamo dal fatto che, nel momento in cui ci si avvicina ad una donna sconosciuta, così come noi non sappiamo chi abbiamo di fronte, anche lei non sa che tipo di uomo si trova davanti, non sa se è una persona con cui può parlare tranquillamente o se invece può rivelarsi un individuo pericoloso e dal quale stare alla larga. D’altra parte un uomo questo problema non se lo pone mai, a parte casi eccezionali non si rischia nulla ad andare a parlare con una donna sconosciuta, ma dobbiamo tener presente che per le donne è molto diverso, i pazzi squilibrati e potenziali stalker sono sempre all’ordine del giorno, ed è normale per loro avere le difese alte in una prima fase di conoscenza.

FINE INCISO

Ad ogni modo, venendo alle obiezioni, una tra le più diffuse la incontriamo nel momento in cui andiamo a conoscere una donna in una situazione ‘dinamica’, ovvero quando è in movimento, ad esempio a passeggio o a fare la spesa.

La donna che mette davanti un’obiezione, generalmente si trova davanti a due tipi di personalità, che sono le due personalità che caratterizzano l’uomo medio: passivo o aggressivo.

Il seduttore, invece, ha una personalità totalmente diversa da queste due, ovvero l’assertivo.

L’assertivo è quell’uomo che non subisce la negatività della donna, ma la trasforma in un vantaggio, in un qualcosa di positivo che gli permette di portare con delicatezza la donna nel suo mondo.

Esempio:

1) Scusami ma vado di fretta

– Aggressività → e va beh… più fermarti lo stesso no?

– Passività → ah okey… ciao

Assertività → Mi piace, perché di solito le persone che vanno di fretta sanno quello che vogliono e soprattutto capiscono quando un momento è importante. Proprio come questo.

Questo tipo di comunicazione sicuramente invoglierà la donna con cui stiamo parlando a fermarsi e a parlare, perché ha capito di trovarsi davanti un uomo che non è aggressivo, ma non è neanche passivo.

Volendo analizzare nel dettaglio questa risposta assertiva e cosa si vuol comunicare alla donna con essa vediamo che:

“Mi piace”: non prevalica, non respinge, è sicuramente positivo;

“Le persone che vanno di fretta sanno quello che vogliono”: trasforma la negatività in un vantaggio, cioè l’obiezione diventa positiva;

“e soprattutto capiscono quando un momento è importante. Proprio come questo”: prende l’obiezione e l’abbraccia, dandole un’assonanza positiva, e su questa crea un vantaggio dicendo che riconosce una persona di fretta.

Quindi se intendiamo superare le obiezioni delle donne, dobbiamo capire che:

1) la negatività la si abbraccia, non si respinge

2) la negatività diventa un vantaggio, un elemento di complicità tra noi e lei

3) automaticamente avvicineremo la donna a noi perché non la stiamo contrastando, ma la stiamo portando con delicatezza nel nostro mondo.

La seduzione fuffa dinanzi all’obiezione non dà soluzioni reali e concrete, l’unica soluzione che dà è rispondere a tono.

Esempio:

Lei : sono fidanzata    

Uomo: Io non sono geloso.

Cosa comunica una risposta come questa? Nulla. E’ una semplice frase fatta che serve solo a rispondere a tono, ma non porta alcuna connotazione positiva alla sua obiezione, non la rende positiva, non crea complicità, ergo non può portare a nessun risultato, perché porta l’uomo a comunicare su una lunghezza d’onda completamente diversa da quella della donna.

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