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L’importanza di partire dalla radice

Chiunque abbia mai sentito parlare di seduzione, ha come prima immagine nella testa un ragazzo in piazza Duomo che ferma donne a caso recitando qualche frase a memoria.

E per i meno esperti che hanno assistito a qualche sporadico risultato o a qualche numero di telefono strappato alla passante di turno, è facile restare affascinati da ciò, e convincersi che sia il modo giusto, una sorta di pillola magica che risolve tutti i problemi.

Il motivo è molto semplice, al giorno d’oggi online è facile trovare presunti “esperti di seduzione” che propinano corsi di questo genere, che consistono essenzialmente in una serie di “tecniche” da usare con chiunque si incontri.

Prevalentemente si occupano di chat, ma spesso anche di conoscenze dal vivo, organizzando corsi in cui mettono tre o quattro uomini con età, esperienze ed obiettivi diversi a fare le stesse identiche cose, ovvero fermare donne a caso e recitare sempre e comunque le stesse due o tre frasette a memoria.

Spesso pubblicano anche i video di questi fantomatici “approcci dal vivo”, con tanto di frasi motivazionali e citazioni acchiappa like.

Sicuramente in questo modo si potrà ottenere qualche risultato sporadico, un numeretto di telefono o un contatto instagram, tuttavia qual è il punto debole di tutto ciò?

Molto semplice, questi fantomatici guru della seduzione non si soffermano mai sulla mente della donna, ma si limitano a sciorinare suggerimenti, ‘frasi d’esordio’, e risposte da utilizzare con tutte le donne, senza preoccuparsi minimamente di ragionare prima su chi è la donna e cosa cerca in una conoscenza con un uomo, insomma sulla sua testa.

In questo modo superare ansie, paure, blocchi emotivi e difficoltà di ogni genere che tutti noi abbiamo avuto con le donne è impossibile, e la conseguenza quale sarà? Che una volta tornato a casa, dopo magari un paio di giorni in cui sull’onda emotiva di quella giornata continui a fermare donne a caso, soprattutto se arriveranno dei risultati negativi e delle risposte “storte” da parte di una o più donne, tornerai ad essere esattamente quello di prima, pieno di paure e insicurezze, o peggio ancora penserai che per migliorare di più ti è necessaria un’altra giornata di “conoscenze dal vivo”, che sarà però del tutto uguale alla precedente.

Per questo motivo, se non lavori prima sulla cause delle tue paure e dei tuoi blocchi emotivi, la donna resterà sempre e comunque un miraggio, ed è per questo che i nostri percorsi sono individuali e strutturati sulle esigenze del singolo, e mai di gruppo.

Perché sappiamo bene che le problematiche che un uomo si porta dentro da anni hanno radici molto più profonde, che di certo non si potranno risolvere in una giornata in piazza Duomo, ma vanno analizzate, comprese e risolte dalla radice.

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Come sedurre una donna che sta lavorando

Oggi ti spiego come sedurre una donna che sta lavorando. È una delle domande che un aspirante seduttore si pone più spesso e per questo ho deciso di dare una risposta con un esempio pratico.

Quante volte ci è capitato di essere al bar, al supermercato, a fare shopping in un negozio e di incrociare lo sguardo di una barista, una commessa, una negoziante che ci attrae?

Scommetto tante, e la maggior parte delle volte l’uomo medio pensa che sia impossibile avvicinarsi a questa donna e sedurla, proprio perché in quel momento lei sta lavorando.

Agli occhi di un uomo medio, un’azione come quella di avvicinarsi in un caso come questo suona inopportuna: pensa di disturbarla, o peggio ancora di crearle del disagio a lavoro, e in ogni caso esclude categoricamente la possibilità di arrivare ad un risultato concreto.

Questo ragionamento non è del tutto sbagliato, ma è sicuramente discutibile.

Quando si vuole sedurre una donna che sta lavorando (ma anche se non sta lavorando) bisogna prima di tutto analizzare il contesto in cui ci si trova, e di conseguenza capire in che modo si può agire per avvicinarla.

È importante capire inizialmente se da parte sua c’è una certa propensione ad una conoscenza, e in particolare se il suo comportamento va oltre il semplice essere “commessa” o “barista”. Perché è chiaro che se lei rimane ferma nella sua ‘posizione’ lavorativa e non ci dà modo di parlare, sedurla diventa impossibile.

Ma nella maggior parte dei casi non è così, e se ci si avvicina nel modo giusto e non la si mette in imbarazzo o in difficoltà, la donna sarà ben propensa a parlare con noi.

Molto spesso può capitare di fare un po’ di conversazione, specie se lei fa un lavoro in cui può permettersi di star ferma per qualche minuto, e di conseguenza il nostro lavoro di conoscenza e di conversazione può proseguire tranquillamente. Se la conversazione procede bene, la donna è recettiva e invia molteplici segnali di interesse nei nostri confronti, ovviamente si conclude con una chiusura e quindi con la ricerca di un contatto per poterla rivedere, ma molto spesso in questi casi la donna potrebbe porre davanti a noi un’obiezione.

Esempio:

Uomo: E’ stata una chiacchierata interessante, dammi il tuo numero così ci rivediamo in un’altra occasione, voglio rivederti.

Donna: Mi dispiace ma sono fidanzata. Se vuoi posso darti il contatto di Facebook/Instagram ma nulla di più.                                                                    

Questa situazione capita spesso, ed è dovuta semplicemente al fatto che la donna non sa bene chi ha di fronte e non si fida a lasciare il suo numero ad uno che ha conosciuto in una situazione così ‘fugace’ mentre sta lavorando.

È chiaro che si tratta semplicemente di un test, e quindi non bisogna mai ‘abboccare’ e accettare un suo contatto social, perché vorrebbe dire finire nel dimenticatoio e non avere mai nessuna chance di rivederla.

L’altro errore che non bisogna mai commettere è quello di prendere la sua obiezione come verità assoluta, e quindi credere che l’esistenza del ‘fidanzato’ sia la causa del suo rifiuto a darci il suo numero.

In realtà non è mai così, e molto spesso la presenza del ‘fidanzato’ non costituisce una vera obiezione, ma è più che altro un’emozione che lei ci sta comunicando, e quindi in questi casi c’è bisogno che sia l’uomo ad arginare il problema e a dare una direzione al rapporto.

Così, ciò che deve fare il seduttore è prendere quell’obiezione e darle una connotazione positiva, cioè creare un vantaggio e una complicità con la donna, in pratica deve utilizzare una comunicazione che non sia né passiva né aggressiva, ma assertiva.

Quindi in questo caso il seduttore risponde dando una direzione al rapporto:

“Beh capisco che nella tua situazione è difficile dare il tuo numero ad uno sconosciuto, anzi probabilmente farei anch’io così, ma so una cosa, so che sono un uomo, e per un uomo è normale avvicinarsi ad una donna che gli piace e conoscerla, e se pensa che possa esserci un seguito le chiede il numero di telefono, un contatto serio per poi uscire e rivederla, e si potrebbe fare se ti liberi da queste fantasie che io voglia sostituirmi al tuo ragazzo e intromettermi nella tua relazione, perché ti sbagli”.

Questo tipo di comunicazione sicuramente invoglierà la donna a lasciare il suo numero e dimenticarsi della balla che ha appena detto, perché ha capito di trovarsi davanti un uomo che non è aggressivo, ma non è neanche passivo.

Inoltre, avendole dato una via d’uscita dicendo che non vogliamo sostituirci al suo ragazzo, la donna capirà che non ci siamo avvicinati a lei per iniziare una storia d’amore ma solo per una sana conoscenza, e in questo caso, anche se il fidanzato ce lo avesse davvero, sarebbe comunque invogliata a lasciare il suo numero, perché crea della complicità.

Da un episodio come questo il più grande insegnamento che si può trarre è che il ‘fidanzato’ non rappresenta mai un problema o un impedimento, perché se lo fosse lo sarebbe fin dall’inizio, cioè la donna lo porrebbe subito come ostacolo e la conversazione non inizierebbe neanche. Quindi se al termine di una conversazione andata bene la donna pone il fidanzato come un’obiezione, in realtà è solo un’emotività che ci sta comunicando, e quindi il ruolo dell’Uomo è di dirigerla verso la soluzione del problema.

Ma soprattutto bisogna capire che la donna, di base, è senza una direzione precisa, ma va sempre guidata, e molto spesso sono loro a darci la soluzione, ma noi non ce ne accorgiamo, perché scambiamo una loro emozione con un’obiezione, e di conseguenza pensiamo di non interessarle, perché restiamo ancorati al risultato, che molto spesso è solo il futile numero di telefono, che poi non porta ad alcun seguito. Ma se invece impariamo a comunicare con le loro emozioni e siamo in grado di guidarle con delicatezza dove vogliamo noi, non esisteranno più ‘obiezioni’ che ci impediranno di sedurre chi realmente desideriamo.

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Come superare l’obiezione della donna che “va di fretta”

“La seduzione inizia quando lei dice di no”

Se fai parte del mondo della Seduzione, sicuramente ti sarai imbattuto in questa “massima” almeno una volta, e lascia che te lo dica, mai frase fu più azzeccata.

Uscire o andare a letto con una donna che di base già ci segue, che ci chiede di uscire lei per prima, che si prostra i nostri piedi e non vede l’ora di infilarsi nel nostro letto è una cosa bella e sarebbe un peccato mortale tirarsi indietro, ma la Vera Seduzione inizia quando la donna ti mette davanti delle negatività, degli impedimenti, delle obiezioni.

Chi ha un po’ di esperienza nel campo della Seduzione è ormai abituato ad averci a che fare, e sa perfettamente quali sono le obiezioni più gettonate.

INCISO

I motivi per cui una donna utilizza queste risposte ‘negative’ sono molteplici. Partiamo dal fatto che, nel momento in cui ci si avvicina ad una donna sconosciuta, così come noi non sappiamo chi abbiamo di fronte, anche lei non sa che tipo di uomo si trova davanti, non sa se è una persona con cui può parlare tranquillamente o se invece può rivelarsi un individuo pericoloso e dal quale stare alla larga. D’altra parte un uomo questo problema non se lo pone mai, a parte casi eccezionali non si rischia nulla ad andare a parlare con una donna sconosciuta, ma dobbiamo tener presente che per le donne è molto diverso, i pazzi squilibrati e potenziali stalker sono sempre all’ordine del giorno, ed è normale per loro avere le difese alte in una prima fase di conoscenza.

FINE INCISO

Ad ogni modo, venendo alle obiezioni, una tra le più diffuse la incontriamo nel momento in cui andiamo a conoscere una donna in una situazione ‘dinamica’, ovvero quando è in movimento, ad esempio a passeggio o a fare la spesa.

La donna che mette davanti un’obiezione, generalmente si trova davanti a due tipi di personalità, che sono le due personalità che caratterizzano l’uomo medio: passivo o aggressivo.

Il seduttore, invece, ha una personalità totalmente diversa da queste due, ovvero l’assertivo.

L’assertivo è quell’uomo che non subisce la negatività della donna, ma la trasforma in un vantaggio, in un qualcosa di positivo che gli permette di portare con delicatezza la donna nel suo mondo.

Esempio:

1) Scusami ma vado di fretta

– Aggressività → e va beh… più fermarti lo stesso no?

– Passività → ah okey… ciao

Assertività → Mi piace, perché di solito le persone che vanno di fretta sanno quello che vogliono e soprattutto capiscono quando un momento è importante. Proprio come questo.

Questo tipo di comunicazione sicuramente invoglierà la donna con cui stiamo parlando a fermarsi e a parlare, perché ha capito di trovarsi davanti un uomo che non è aggressivo, ma non è neanche passivo.

Volendo analizzare nel dettaglio questa risposta assertiva e cosa si vuol comunicare alla donna con essa vediamo che:

“Mi piace”: non prevalica, non respinge, è sicuramente positivo;

“Le persone che vanno di fretta sanno quello che vogliono”: trasforma la negatività in un vantaggio, cioè l’obiezione diventa positiva;

“e soprattutto capiscono quando un momento è importante. Proprio come questo”: prende l’obiezione e l’abbraccia, dandole un’assonanza positiva, e su questa crea un vantaggio dicendo che riconosce una persona di fretta.

Quindi se intendiamo superare le obiezioni delle donne, dobbiamo capire che:

1) la negatività la si abbraccia, non si respinge

2) la negatività diventa un vantaggio, un elemento di complicità tra noi e lei

3) automaticamente avvicineremo la donna a noi perché non la stiamo contrastando, ma la stiamo portando con delicatezza nel nostro mondo.

La seduzione fuffa dinanzi all’obiezione non dà soluzioni reali e concrete, l’unica soluzione che dà è rispondere a tono.

Esempio:

Lei : sono fidanzata    

Uomo: Io non sono geloso.

Cosa comunica una risposta come questa? Nulla. E’ una semplice frase fatta che serve solo a rispondere a tono, ma non porta alcuna connotazione positiva alla sua obiezione, non la rende positiva, non crea complicità, ergo non può portare a nessun risultato, perché porta l’uomo a comunicare su una lunghezza d’onda completamente diversa da quella della donna.

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La chat: che cos’è veramente?

Tutti noi che amiamo la seduzione ci siamo imbattuti almeno una volta in quelli che vengono definiti “corsi di chat”, ovvero corsi in cui fantomatici “esperti” del settore pensano di insegnarti a sedurre una donna mandando messaggini prestampati sulle app di incontri, peraltro app spesso a pagamento, o peggio ancora dalla chat di instagram.

Tutto ciò, per chi conosce la seduzione vera, è alquanto stucchevole per non dire ridicolo, ma è anche giusto andare ad analizzare cosa c’è alla base di chi utilizza metodi del genere per conoscere donne, e di conseguenza chi cerca di vendere questo genere di servizio.

La domanda principale è: che cos’è la chat?

La chat, specie se utilizzata in sostituzione della vita reale e delle conoscenze dal vivo, è solo un palliativo, uno strumento che ti permette di parlare con donne che non conosci senza guardarle negli occhi, e quindi grazie al quale puoi bypassare la più grande paura che hanno gli uomini quando si tratta di conoscere donne nuove: metterci la faccia.

Il problema di questi corsi di fuffari è che hanno capito cosa vende, e quindi si occupano essenzialmente di ambiti che con la seduzione c’entrano poco o nulla, come appunto la chat.

Alla base di tutto questo c’è un ragionamento da parte della fuffa, ovvero: io fuffaro so benissimo quali sono i tuoi limiti, so benissimo che non sei sufficientemente uomo da andarti a prendere la donna che desideri, e che solo a guardare negli occhi una bella donna ti manca il respiro.

Quindi perché fare corsi interi sulle chat? Semplice, in chat non ci metti la faccia, non ti vede nessuno, e quindi già i primi due problemi principali dell’uomo medio, l’ansia d’approccio e la paura del rifiuto, sono bypassati, non esistono, e quindi puoi sembrare sicuro di te e di quello che dici, ma se e quando vedrai dal vivo con la donna in questione, tutta quella sicurezza e le belle parole da ‘macho’ si sgretoleranno come un castello di sabbia, e la donna capirà benissimo che non sei diverso dalle centinaia di altri uomini che le hanno scritto in quella stessa chat.

Il motivo principale per cui questi corsi hanno sempre più partecipanti è che chiunque, anche il ragazzino più timido e insicuro, nella vita ha fatto almeno una chattata con una sconosciuta, anche senza raggiungere alcun risultato.

Di conseguenza, per questi uomini è facile rimanere abbindolati da servizi di questo genere, perché fanno un ragionamento molto semplice: “io con le donne sono insicuro, non riuscirei mai ad avvicinare una sconosciuta dal vivo, quindi se faccio un corso del genere in cui devo solo chattare senza metterci la faccia, nel migliore dei casi riesco ad ottenere qualche risultato e ad uscire con una donna nuova, nel peggiore resto quello di adesso, senza mai davvero essermi messo in gioco, cosa ho da perdere?”

Il punto è tutto qui: la chat ti permette di non uscire mai dalla tua zona di comfort, ed è per questo che attira tanto i ragazzini inesperti e insicuri.

Se poi a questo ci aggiungiamo che, durante questi fantomatici corsi di chat, spesso non è il corsista a scrivere ma l’istruttore, anche il più inguaribile degli ottimisti capirà il giochino che c’è sotto, e che una volta terminato il corso, forse potrai fare qualche esperienza in più di prima, ma non sarai affatto migliorato come uomo, e di certo non avrai capito di più sulle donne e sulla loro testa, ma sarai sempre lo stesso uomo medio che eri, che ha solo speso dei soldi per imparare a filastrocca qualche frase da inviare a chiunque abbia una vagina nel raggio di 150 km da casa sua. Nient’altro.

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Aspetto fisico e look: quanto sono importanti?

Quando si parla di Vera Seduzione si parte sempre dalla mentalità della donna, per poi arrivare a quale atteggiamento assumere per rapportarsi a lei nel modo giusto.

Ma un argomento del quale si parla sempre troppo poco riguarda la cura del proprio aspetto esteriore, il proprio look, dove per look si intende non solo i vestiti da indossare quando si esce, ma il modo di apparire in senso generale.

Molto spesso si fa l’errore di considerarsi “poco belli” o “poco attraenti”, e altrettanto spesso si commette l’errore di attribuire solo a questo futile aspetto il proprio insuccesso con le donne o la propria insoddisfazione in ambito sentimentale.

In realtà è un argomento fondamentale, ma non per i motivi che credono tutti.

Una donna valuta l’aspetto esteriore di un uomo in maniera molto diversa rispetto a come lo valuta un uomo: se un uomo vede una donna magra con un seno prosperoso o un fondo schiena sodo, ne sarà attratto a prescindere, e la considererà bella o addirittura “strafiga”.

Ma di quanto e come curi il proprio aspetto esteriore, l’uomo se ne frega altamente.

Una donna invece fa valutazioni molto differenti dalle nostre, e uno degli aspetti che valuta maggiormente è appunto come l’uomo si presenta, e quanto cura il suo aspetto esteriore.

Quante volte capita di uscire e vedere uomini vestiti malissimo, con pantaloni enormi, felpe con la cerniera in locali notturni, o scarpe da ginnastica abbinate alla giacca? Credo parecchie, perché in giro è pieno di uomini vestiti così.

Ora, in certi casi queste cose potrebbero non essere fondamentali, e una donna la si potrà sedurre ugualmente, ma c’è anche una bella differenza tra il non prendersi troppo cura di sé e sembrare degli scappati di casa.

Ma come già detto, non si tratta soltanto della scelta dei vestiti, perché il problema di tanti uomini è che si trascurano, e spesso senza neanche rendersene conto. Ci sono uomini che si presentano con il monociglio alla Andrea Agnelli, con i capelli alla rinfusa, la barba incolta, o addirittura i peli in evidenza dietro al collo.

Per prima cosa, gli uomini fanno seriamente fatica a capire la taglia da indossare, almeno il 70% degli uomini indossano vestiti troppo larghi, specialmente maglioni e camicie, sembra quasi che lo facciano apposta. Inoltre, anche la scelta delle scarpe lascia parecchio a desiderare, con scarpe da ginnastica, spesso con lacci ‘sballonzolanti’ annessi, che vengono indossate per andare a fare aperitivo in luoghi dove le donne vanno con vestitino, tacchi alti, trucco pronunciato, insomma in tutt’altro modo.

Durante i nostri percorsi dal vivo noi aiutiamo gli uomini non solo a cambiare i loro rapporti con le donne, ma anche a stravolgere il loro aspetto esteriore e di conseguenza la percezione che le donne stesse hanno di loro.

Anche un uomo che crede di non essere attraente in base ai canoni di bellezza classici, può facilmente “aggirare” questi problemi indossando dei capi di abbigliamento adeguati. Ad esempio usare una camicia a doppio ritorto può far sembrare le spalle molto più larghe di quanto non siano.

Tanti nostri clienti, infatti, ci hanno riferito negli anni di aver ricevuto molto spesso complimenti da parte delle donne solo per il loro modo di vestire e di conseguenza di porsi, proprio perché è un look che si distingue e che fa percepire una certa cura del proprio aspetto.

D’altra parte come si fa a pretendere di avere fianco la strafiga, che va in giro sempre vestita da battaglia, se noi uomini ci trascuriamo e sembriamo degli scappati di casa? Molto molto difficile.

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La “chat” al posto della vera seduzione

In tutti i corsi di seduzione che si trovano online ci si concentra ben poco sulle conoscenze dal vivo, mentre si dedica molto più tempo alle conoscenze in chat.

In particolare, i clienti/corsisti vengono fatti iscrivere ad app di incontro a pagamento, per poi caricare le loro foto create appositamente per l’occasione, e scrivere messaggi dettati dagli istruttori ad ogni donna presente nel raggio di decine di chilometri.

Spesso queste conversazioni in chat si riducono a fare continue domande alle donne con cui si parla, a ‘studiare’ il loro profilo per estrapolare degli argomenti di conversazione, insomma nulla di realmente interessante per un uomo che vuole imparare a sedurre.

Questi metodi di conoscenza non sono altro che dei palliativi, dei modi per parlare con donne sconosciute senza metterci la faccia, e quindi per “aggirare” le due principali problematiche dell’uomo medio, ossia l’ansia d’approccio e la paura del rifiuto.

Tuttavia, utilizzare questo strumento potrebbe anche portare dei risultati e delle conoscenze, ma di sicuro non insegnano il funzionamento della mente di una donna, e di conseguenza come sedurla. Il giovane di 20 anni che ha l’unico obiettivo di avere più esperienze potrà anche essere contento di conoscere donne in questo modo, ma per un uomo adulto di 40 anni o più la situazione è completamente diversa.

Un uomo di quell’età si avvicina ad un percorso di seduzione per risolvere i suoi blocchi mentali e acquisire la capacità di sedurre realmente una donna, non certo per copiare e incollare messaggi a sconosciute sparse per l’Italia.

Un uomo di 40 anni non ha alcuna intenzione di scattarsi delle foto “fighe” per avere dei match sulle app di dating, ma ha bisogno di capire quali sono i motivi dei suoi blocchi mentali, delle sue difficoltà con le donne, del perché non riesce a sentirsi a suo agio quando parla con le sconosciute, insomma di capire che cos’è realmente una donna e cosa cerca in una conoscenza con un uomo.

E non c’è chat che possa risolvere queste problematiche.

Egli ha bisogno invece di un percorso interamente strutturato sulla sua persona, che possa fargli acquisire quella libertà e quella pro attività di avvicinarsi alle donne che non conosce, ma non da dietro ad uno schermo, ma nella vita reale di tutti i giorni, a lavoro, per strada, nei locali serali ecc.

Per questo i percorsi dal vivo di BeLoved sono perfettamente cuciti sulle esigenze del singolo cliente/corsista e consistono sempre e solo nelle conoscenze dal vivo, senza palliativi e scorciatoie di nessun genere.

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Approcciare a caso in piazza duomo: quanto e’ veramente utile?

I corsi di seduzione dal vivo che si trovano online hanno quasi sempre la stessa struttura: il cliente/corsista si ritrova in piazza Duomo insieme ad altri 4 o 5 uomini di età e situazione di partenza completamente diverse dalla sua, e a tutti viene detto in che modo fermare le donne che passano e quale frase recitare a memoria ad ognuna di essa.

Ma mentre questo metodo potrebbe anche andar bene quando si tratta di ragazzi giovani o comunque al di sotto dei 35 anni, la situazione cambia notevolmente quando si supera questa fascia di età.

Un uomo più giovane, infatti, avrà probabilmente come obiettivo quello di avere più esperienze, e di conseguenza conoscere più ragazze possibili in ogni situazione. Per lui andare in discoteca, al centro commerciale o appunto in Piazza Duomo a fermare qualunque sconosciuta non farà molta differenza, perché appunto la sua età gli permette di prendere tutto con leggerezza, senza preoccuparsi di cosa potranno pensare le persone che lo vedono e con cui interagisce, e anche il fatto che qualcuno possa vederlo sui social non ha molta importanza. In fondo è appunto un giovane, e tutto ciò può essere solo un’esperienza nuova che lo arricchirà di conoscenze ed esperienze.

Ma per un uomo di 40 anni o più, la situazione è completamente diversa. Un uomo di questa età non ha alcun interesse a mettersi in mostra in un luogo pubblico in pieno giorno a recitare frasette imparate a memoria, né a farsi vedere dalle persone sui social, ma i suoi obiettivi sono ben altri.

Un uomo di questa età ha probabilmente un passato relazionale turbolento, o comunque non soddisfacente, e mettersi in mostra in questo modo agli occhi delle persone lo metterà sicuramente a disagio.

Il suo obiettivo è cambiare la sua vita relazionale, capire come ragiona una donna e di conseguenza come sedurla. Ha quindi bisogno di fare dei discorsi da uomo adulto, e non da ragazzino che cerca la scopata facile.

Nessun approccio in piazza Duomo può risolvere questi problemi.

Egli ha invece bisogno di un percorso perfettamente cucito sulle sue esigenze e sui suoi obiettivi, e quindi vuole ritrovarsi in dei contesti che siano più consoni ad una persona della sua età, e che lo mettano nella condizione ottimale di sentirsi se stesso e di avvinarci alle donne che incontra con la maggior naturalezza possibile, e non in contesti distanti anni luce dalla sua persona.

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L’importanza di un lavoro personalizzato

I percorsi dal vivo di BeLoved sono sempre personalizzati, ovvero cuciti sulle esigenze del singolo.

BeLoved, infatti, non fa mai corsi di gruppo, perché crede fermamente che per raggiungere determinati risultati sia necessario partire da un’analisi dettagliata della persona, della sua situazione iniziale, delle sue difficoltà di partenza e di quali obiettivi intende raggiungere.

Per arrivare a ciò, un elemento di fondamentale importanza è l’età del singolo cliente/corsista, perché è evidente che un uomo di 40 anni e quindi adulto avrà una situazione di partenza e obiettivi completamente diversi rispetto ad un ventenne. Quest’ultimo, infatti, avrà probabilmente come obiettivo quello di avere più esperienze, e di conseguenza conoscere più ragazze possibili in ogni situazione.

Ma per un uomo di 40 anni o più, la situazione è completamente diversa. Un uomo di questa età, molto probabilmente, ha già alle spalle un background relazionale, una storia lunga finita male, un lavoro e delle responsabilità. Di conseguenza un percorso come quello di BeLoved non è un passatempo o un modo per avere più esperienze, ma un percorso che dovrà portarlo ad ottenere dei risultati concreti e a fargli superare tutte le difficoltà e le delusioni accumulate negli anni, da storie finite male o semplicemente da un interesse non ricambiato nei confronti di questa o quella donna.

Per fare ciò ha bisogno soprattutto di porre delle domande al suo istruttore, domande che possano risolvere tutti i suoi dubbi e le sue perplessità, di conseguenza ha bisogno che gli venga garantita una certa privacy. Non si sentirebbe a suo agio a porre dei quesiti del genere davanti a uomini con molti anni meno di lui e con una situazione completamente diversa dalla sua.

Quindi è chiaro che mettere in una stanza persone di età così diversa e di obiettivi così diversi, non può mai essere una soluzione che porterà tutti allo stesso risultato, ma c’è bisogno sempre a comunque di creare un percorso perfettamente cucito sulle esigenze del singolo.

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La storia di Paolo

Paolo ha 40 anni ed è single. Ha avuto una relazione lunga finita da qualche mese, e la rottura gli ha causato molta sofferenza. Così per un periodo rimane chiuso in casa, o comunque le sue uscite sono sporadiche, giusto qualche serata con gli amici, ma nessuna intenzione di conoscere donne nuove o di lanciarsi in nuove relazioni.

Dopo questo periodo fisiologico di ripresa mentale, però, ha voglia di rifarsi e di rimettersi in gioco.

Vorrebbe conoscere qualche donna nuova, instaurare dei rapporti, dei legami, anche solo delle avventure di una notte, ma è consapevole del fatto che i tempi sono cambiati, che i rapporti umani non funzionano più come quando aveva vent’anni, e ha timore di non sapere come comportarsi.

Ad ogni modo, inizia ad uscire più spesso, si vede con gli amici di sempre, vanno a fare delle serate insieme per cercare di conoscere persone nuove, ma ciò si rivela molto più difficile del previsto.

Paolo si accorge ben presto che i tempi sono davvero cambiati, che le donne si comportano in modo molto diverso rispetto a vent’anni fa, si vestono in modo diverso, interagiscono tra di loro e con gli uomini in maniera completamente diversa, insomma hanno molte più possibilità di quante ne avessero allora, e soprattutto inizia ad avere dei veri complessi di inferiorità rispetto agli altri uomini.

Li vede più giovani, più sicuri, più spigliati, e probabilmente anche con molta più esperienza di lui, dato che viene appunto da anni di relazione monogama finita da poco.

Cerca comunque di avvicinarsi a qualche donna che gli piace e di iniziare una conversazione con lei, ma quasi mai riesce a farla durare più di qualche secondo, spesso gli sembra di annoiarla, di farle l’interrogatorio, così gran parte delle volte è lui stesso ad allontanarsi e a chiudere la conversazione dopo pochi minuti, non sapendo come farla andare avanti.

Dopo un periodo passato in questo modo, Paolo inizia a demoralizzarsi e a fare un’analisi della sua situazione: si rende conto che, in fondo, non sa nulla di come funziona la mente di una donna, anni di relazione monogama lo hanno arrugginito parecchio, e ora non ha idea di come agire per rendersi interessante ai suoi occhi.

Così fa una ricerca su internet, e si imbatte in “corsi di seduzione” che consistono nell’avvicinare donne sconosciute in piazza Duomo o nell’usare app di incontri online per conoscere donne.

Paolo pensa che nella sua situazione non ha nulla da perdere, e così, anche se con qualche dubbio, si iscrive ad uno di questi corsi, desideroso di cambiare la sua situazione.

Così si ritrova insieme ad altri tre o quattro uomini di età molto diversa dalla sua, tutti più giovani, in un’aula in cui gli “istruttori” iniziano a spiegargli come avvicinarsi alle donne sconosciute per strada, e cosa dire per attirare la loro attenzione e farle fermare.

Fin da subito Paolo è confuso, non riesce ad immaginarsi in una situazione del genere, e pensa che ciò non faccia per lui: l’idea di avvicinare donne sconosciute per strada, alla sua età e con i suoi trascorsi, non lo fa stare tranquillo, si sente un pesce fuor d’acqua in quella situazione, ma ormai è lì e quindi decide di sforzarsi.

Così si dirige in piazza Duomo insieme agli altri corsisti e inizia a mettere in pratica ciò che gli è stato spiegato. La maggior parte delle volte non riesce a far durare una conversazione più di qualche secondo, e una volta riesce ad ottenere un contatto di Instagram.

Non esattamente il massimo per quelli che erano i suoi obiettivi.

Paolo inizia a riflettere sulla scelta che ha fatto, e in poco tempo capisce che non sarà quel corso a risolvere i suoi problemi. In fondo delle conversazioni con donne sconosciute è riuscito a farle anche da solo, e proprio come è successo in piazza Duomo, non è mai riuscito ad arrivare ad un risultato concreto.

Il secondo giorno di corso, invece, Paolo si ritrova costretto a doversi creare un profilo online su una app di incontri a pagamento, caricare le sue foto create appositamente per l’occasione, e scrivere messaggi dettati dagli istruttori ad ogni donna presente nel raggio di decine di chilometri.

Così inizia qualche conversazione da queste app e segue le direttive degli istruttori, inizia a fare domande alle donne con cui parla, a ‘studiare’ il profilo della donna per estrapolare degli argomenti di conversazione, insomma nulla che realmente gli interessi.

In questo momento Paolo si rende conto del grande errore di valutazione che ha commesso, il periodo negativo lo aveva convinto ad affidarsi ad una soluzione del genere, ma ormai è sicuro di aver sprecato solo tempo e soldi. Il suo obiettivo era tutt’altro, voleva risolvere i suoi blocchi mentali e acquisire la capacità di sedurre realmente una donna, ma gli sembra di star facendo tutto fuorché quello.

Doversi ritrovare, a 40 anni, a scattarsi delle foto “fighe” per avere dei match con donne sparse per l’Italia lo fa sentire ancora peggio, e la presenza di uomini molto più giovani di fianco a lui peggiora solo le cose.

Avrebbe bisogno di una persona che gli spieghi quali sono i motivi dei suoi blocchi mentali, delle sue difficoltà con le donne, del perché non riesce a sentirsi a suo agio quando parla con le sconosciute, insomma avrebbe bisogno di capire che cos’è realmente una donna e cosa cerca in una conoscenza con un uomo.

In soldoni, avrebbe bisogno di fare dei discorsi da uomo adulto che vuole cambiare la sua vita, non da ragazzino che cerca la scopata facile.

Nessuno dei presenti a quel corso può esserne in grado.

Inoltre non si sente neanche sicuro nell’enunciare questi suoi dubbi agli istruttori presenti al corso, la presenza di altri uomini lo blocca, gli sembrerebbe fuori luogo interrompere la “lezione” e parlare dei suoi problemi, dei suoi blocchi, dei suoi trascorsi che lo hanno portato a questo punto.

Così sta zitto, e in silenzio aspetta la fine del corso, un corso che non gli ha portato alcuna nuova nozione su ciò che più gli interessava, ovvero la mente di una donna e il suo funzionamento.

Torna a casa con gli stessi dubbi di prima, e non ha neanche voglia di andare in strada a riprovare ciò che ha imparato, sa bene che non gli porterebbe nessun risultato concreto e nessun miglioramento.

Poi un giorno, curiosando online e cercando persone che siano nella sua stessa situazione, si imbatte in BeLoved, e inizia ad informarsi meglio. È subito colpito dal fatto che BeLoved non fa mai corsi di gruppo, ma sempre e solo corsi individuali e cuciti sulle esigenze del singolo, ma soprattutto ha un approccio molto diverso dalle altre aziende del settore.

Infatti BeLoved parte sempre dalla situazione personale del cliente, dalle origini dei suoi blocchi mentali e delle sue difficoltà nei rapporti con le donne, dopodiché si passa ad analizzare nel dettaglio la mente femminile e il suo funzionamento, e solo dopo si inizia a parlare della parte pratica, ovvero del come comportarsi in una conoscenza a freddo, e di conseguenza come sedurre le donne che si incontrano quotidianamente.

Il fatto che sia cucito sulle esigenze del singolo fa sì che venga valutata prima di tutto l’età del cliente, e di conseguenza le modalità in cui è più consigliabile avvicinarsi alle donne sconosciute.

Paolo capisce in poco tempo che BeLoved fa perfettamente al caso suo, che gli può garantire quella privacy di cui ha bisogno, che il fatto che siano solo percorsi individuali gli permetterebbe di porre tutte le domande che vuole e di risolvere uno ad uno ogni dubbio che ha maturato negli anni.

Capisce quindi che con BeLoved non si ha solo un miglioramento nella vita relazionale, ma un cambiamento radicale che comprende ogni aspetto della vita.

Dopo una attenta riflessione decide di affidarsi completamente a questa azienda, desideroso di cambiare completamente la sua vita relazionale.

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Articoli seduttivi

La storia di Mario

Mario ha 35 anni ed è fidanzato da 8. Ha conosciuto la sua fidanzata ad un compleanno e gli è stata presentata da un amico.

Per poterla conoscere meglio la aggiunge su Facebook e inizia a scriverle, così inizia un lungo scambio di messaggi durato settimane, al termine del quale decidono di incontrarsi per un aperitivo.

A questo primo appuntamento seguiranno altri, con alla fine la decisione di fidanzarsi.

La loro storia prosegue bene per ben 8 anni, con tanto di convivenza e progetti futuri di matrimonio e famiglia.

Mario pensa di essersi quindi “accasato”, di avere un futuro relazionale e di vita già ben delineato, di conseguenza inizia a trascurare la persona che ha di fianco e a darla per scontata: non si pone più il ‘problema’ di piacere alle donne, di comportarsi in un certo modo, di curare il suo aspetto e le sue azioni, nemmeno con la sua fidanzata.

Finisce per trascurare gli amici, le uscite serali con loro sono sempre meno, quasi zero, sta tutto il tempo con la sua fidanzata e di conseguenza si isola dal mondo.

Ad un certo punto, però, la sua fidanzata decide di lasciarlo, e la sua vita prende una piega inaspettata. Lui non riesce a capire il motivo e chiede delle spiegazioni alla sua amata, la quale gli rimprovera di essere cambiato, di averla data per scontata, e di aver perso quel brivido iniziale che aveva fatto scattare in lei la scintilla, insomma non ne è più innamorata.

Così, da un momento all’altro, tutte le certezze di Mario crollano.

Si ritrova single a 35 anni, con dei grandi sensi di colpa per la storia appena terminata, e senza sapere come fare per riprendersi dalla rottura appena avvenuta.

Cerca di riallacciare i rapporti con gli amici di sempre, ma quasi tutti sono ormai ‘accasati’, quindi in una convivenza, molti sono sposati, hanno dei figli, e di certo non hanno il tempo per uscire come facevano una volta.

Così Mario inizia ad isolarsi, e peggio ancora a demoralizzarsi. Prova ad uscire anche da solo, ma ciò non si rivela mai una buona idea. Vorrebbe conoscere qualche donna nuova, anche solo per non pensare a tutto ciò che gli è appena successo, ma dopo anni in cui è stato in una relazione monogama ciò si rivela molto più difficile del previsto. Non sa come avvicinare una donna che non conosce, non sa cosa dirle, quelle poche volte che ci prova non riesce a far durare una conversazione più di qualche secondo.

A questo punto Mario si demoralizza, e finisce per non uscire più. Resta a casa spesso da solo, pensa a quell’amico che gli ha confidato di aver conosciuto la sua fidanzata su una chat per incontri, ma lui si vergognerebbe troppo a fare lo stesso, ha paura che qualcuno possa riconoscerlo e prenderlo in giro, non ha alcuna voglia di crearsi un profilo online, caricare le sue foto e scrivere a donne a caso.

Inizia a credere che la sua vita sarà tutta così, e che la passerà da solo o che dovrà accontentarsi del prossimo incontro del tutto casuale, e non sa quando avverrà.

Si rende conto che, in fondo, non sa nulla di come funziona la mente di una donna, e di conseguenza non sa in che modo agire per rendersi interessante ai suoi occhi. Semplicemente pensa che sia una questione innata, un qualcosa che non si può imparare. E pensa di non averlo.

Per riprendersi da questa situazione e ricominciare a vivere una vita degna, Mario ha bisogno di una persona che gli faccia capire quali sono i motivi dei suoi blocchi mentali, cosa lo ha portato a questa situazione, e come agire per uscirne.

Nessuno dei suoi amici o delle persone che conosce può esserne in grado.

Così fa una ricerca su internet e si imbatte in “corsi di seduzione” in cui 4 o 5 uomini vengono mandati in piazza Duomo a parlare a donne a caso, o addirittura vengono chiusi in una stanza con un pc davanti ad iscriversi ad un sito di incontri, peraltro a pagamento.

Si rende subito conto che questa roba non fa per lui, e che la sola idea di trovarsi insieme ad altri uomini magari più giovani a fare le stesse cose lo mette in imbarazzo, sa che sarebbe solo uno spreco di tempo e soldi.

Poi un giorno si imbatte in BeLoved, e incuriosito inizia ad informarsi. È subito colpito dal fatto che BeLoved non fa mai corsi di gruppo, ma sempre e solo corsi individuali e cuciti sulle esigenze del singolo, ma soprattutto ha un approccio molto diverso dalle altre aziende del settore.

Infatti BeLoved parte sempre dalla situazione personale del cliente, dalle origini dei suoi blocchi mentali e delle sue difficoltà nei rapporti con le donne, dopodiché si passa ad analizzare nel dettaglio la mente femminile e il suo funzionamento, e solo dopo si inizia a parlare della parte pratica, ovvero del come comportarsi in una conoscenza a freddo, e di conseguenza come sedurre le donne che si incontrano quotidianamente.

Mario capisce che quindi con BeLoved non si ha solo un miglioramento nella vita relazionale, ma un cambiamento radicale che comprende ogni aspetto della vita.

Dopo una attenta riflessione decide di affidarsi completamente a questa azienda, desideroso di cambiare completamente la sua vita.