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Tornare bambini per vincere la paura

Quando pensiamo al successo, e alle persone di successo, ci vengono in mente alcune caratteristiche fondamentali che li accomunano.

Determinazione, l’avere un atteggiamento positivo, essere una persona entusiasta, costruttiva, che se una cosa gli va storta non si arrende. Questi sono solo alcuni dei tratti caratteristici di queste persone.

Il bambino, se notate, possiede tutte queste caratteristiche. Se si mette in testa di salire in punta di piedi sul davanzale, ha una determinazione che non riesci a togliere. Lo fa con un entusiasmo incredibile. Cade? Si fa male? Ci prova ancora.

Tutti i bambini possiedono quelle qualità, che sono le classiche qualità dell’uomo di successo. Poi le perdono crescendo.

Perché?

Non è tanto per le esperienze negative, anche se quelle ci spaventano e possono far male, ma fondamentalmente il problema del bambino è che non ha la consapevolezza di averle.

È come la felicità. Non esiste felicità più grande di quella del bambino. Il bambino, quando è felice, è felice e basta. Non so se ti ricordi quanto eri felice da bambino. Non ti chiedevi neanche cosa ci sarebbe stato dopo, eri felice e basta.

Esisteva soltanto quel momento lì. E magari, crescendo, ripensi a quel momento lì e pensi: “Cazzo, non ci sono più riuscito a provare quell’emozione di felicità”.

Però, non ne era consapevole. Solo adesso te ne rendi conto del valore che aveva prima. Adesso hai la consapevolezza di che cosa è la felicità.

Non vale niente la felicità di quando eri bambino, perché non ne eri cosciente. Non sapevi del suo valore.

Il bambino non la apprezza, perché è scontata.

È la stessa differenza che intercorre fra un “self-made man” e un “figlio di papà”.

La consapevolezza è ciò che cambia tutto. È quello che fa la differenza.

Quindi, il segreto è tornare bambini con consapevolezza.

La paura è una cosa che accomuna tutti gli essere umani.

Tutti provano una qualche forma di paura.

Chi ha paura di ammalarsi, chi ha paura di perdere una persona amata, chi ha paura di fallire un progetto. E chi ha paura di approcciare una donna. Se non provaste paura, sareste dei robot. O dei pazzi.

Iniziate a vedere il “fallimento” come un risultato. Il “fallimento” è solo un feedback. Hai capito un modo per non fare quella determinata cosa. Un passo in più verso il miglioramento.

Iniziate e essere meno esigenti e meno severi con voi stessi.

Sostituite le parole “se solo…”, con le parole “la prossima volta…”.

Iniziate a capire che qualsiasi cosa dipende da voi.

La donna vi rifiuta? È colpa vostra.

Il progetto non è stato approvato? È colpa vostra.

L’esame non l’avete passato? È colpa vostra.

La vostra fidanzata vi ha tradito? È colpa vostra.

Questo può essere difficile da digerire, ma offre una profonda consapevolezza. Se tutto dipende da voi, non siete dipendenti dagli altri.

Se non siete dipendenti dagli altri, siete liberi. Se siete liberi, potete fare qualsiasi cosa volete.

I risultati che volete ottenere, dipendono solo dalla qualità e dall’ intensità dei vostri sforzi.

È il regalo più bello che si possa avere.

Smettetela di lamentarvi. Se notate, quando vi lamentate, il cervello si spegne.

“Non sono attraente per le donne”.

“Questo non è un buon momento per investire. Lo farò più avanti.”

Cosa accade nella vostra testa?

La vostra testa accetta la realtà che gli avete dato (che non siete attraenti per le donne, per esempio), la prende come verità assoluta, e smette di cercare una soluzione. Ergo, si spegne.

Meglio dire: “Cosa posso fare per risultare attraente per quelle donne?”.

Molto, molto meglio, vero?

Vedete come il cervello vi si mette in moto?

Iniziate a cercare soluzioni.

“Bisogna allenarsi a “fallire” il più possibile e ricordarsi che ogni persona di successo ha fallito più volte di quante sia riuscita a fare qualcosa. Il fallimento è necessario per riuscire. I bambini non sentono di aver fallito, se non riescono a camminare la prima volta che ci provano. Continuano a provarci, finché non ci riescono. Ricordati: perdi il 100% delle opportunità che non cogli.”

Una cosa che mi ha davvero aiutato, e mi aiuta tuttora, è che, quando mi fisso un obiettivo, lo porto a termine. Qualsiasi cosa succeda. Qualsiasi cosa possa capitare. Nel mio cervello è già compiuto. Non posso mollare. Il lasciar perdere non è contemplato.

Torniamo in argomento.

Avete paura, ma siete già morti.

Avete capito bene. Lo siete già.

Se poniamo 70 anni o 10 secondi e li rapportiamo con l’infinità del tempo, non c’è differenza, a livello matematico, fra i due tempi.

Quindi di che preoccuparsi? Tanto l’unica certezza che si ha nella vita è che, prima o poi, si muore. Iniziate a prendervi meno sul serio.

Se la vedete in quest’ottica, inizierete a vivere davvero. Ricordarsi che non siete immortali e che morirete, relativamente presto, è una consapevolezza che fa vivere una vita degna di essere vissuta.

Alcuni anni fa, sono andato in un reparto all’ospedale a trovare un familiare.

Non era uno dei reparti più belli, perché era quello di oncologia.

Lì ho capito quanto fossi stronzo. Mi facevo le paturnie sulle mie stupide paure, quando c’era gente che avrebbe pagato qualsiasi prezzo per averle e per essere fuori da lì. Ti fa vedere tutto in un’altra ottica.

Perché non andate a parlare a loro della vostra paura di approcciare una donna? A chi, al posto di fare progetti per la vita, deve farli per la sua morte?

Meno ci pensate alla paura, meglio è. Una componente della paura è dar peso alla paura stessa. Più pensate che avete paura, più vi bloccate.

Ho notato un’altra cosa sulla paura. Ce ne sono due tipi. Una è quella classica, quella che senti quando sei in procinto di fare qualcosa di nuovo.

L’altra è ben peggiore.

Non avete approcciato la donna che vi piace.

Tornate a casa e come vi sentite?

Mi pare di sentire la vostra testa: “E se ci fosse stata?”

Vi martellereste i coglioni vero?

Questa paura è ben peggiore. Perché rimane sotterranea e non se ne va. Vi fa sentire impotenti, ed abbassa di molto la vostra autostima.

Mentre invece, se andate a parlare con la donna, la paura dura solo 3 secondi (il tempo che tu arrivi da lei e le dici “ciao”), e dopo se ne va. Male che vada, prendete un palo.

Capirai.

Ci avete almeno provato. Vi sentite soddisfatti di voi stessi. Iniziate a comprendere che la vostra vita è nelle vostre mani. E la vostra autostima sale.

Quindi, come vincere la paura?

Ecco il vero segreto per vincere qualsiasi paura.

Non esiste la pillola magica che ti fa smettere di avere paura.

L’unico modo per vincere la paura è quello di fare ciò di cui si ha paura.

Se non cercate di vincere le vostre paure, non state vivendo. Siete già morti.

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Cosa vogliono le donne da un uomo?

Che voi tutti avrete a che fare con donne nella vostra vita, fin qua ci siamo. Bene. L’idea della donna sicura di sé, emancipata, forte e indipendente che vi siete fatti nel corso delle vostre esperienze, spesso crea più difficoltà nell’approcciarla.

Bene.

Il pensiero che lei potrebbe mettervi alla prova con piccoli test di congruenza, o darvi delle risposte in cagnesco che vi farebbero sfigurare, provoca sensazioni di insicurezza e smarrimento ancor prima di avvicinarvi.

Bene.

Anzi male.

E quindi cosa vogliono le donne da un uomo?

Il genere femminile, soprattutto quello composto dalle donne più forti e sicure di sé, spesso cela sotto un aspetto eccentrico e sfuggente qualche insicurezza, qualche timore, che le porta appunto a mostrare le unghie e ostentare imperturbabilità al vostro corteggiamento.
Svariati possono essere i motivi: bassa autostima, bisogno di certezze (ricercate attraverso conferme e lusinghe maschili), o semplicemente poca fiducia in se stesse.

Il genere femminile è estremamente incostante ed incoerente, ma sotto sotto anche molto insicuro. Ed è per questo che sulla terra c’è bisogno di uomini audaci che abbiano valori, principi e perspicaci capacità di risoluzione.

Nonostante della donna si dica che sopravviverebbe ovunque e comunque (basterebbe solo uno spermatozoo surgelato per mandare avanti la specie), il bisogno di trovare un uomo in cui rifugiarsi emotivamente, o da cui sentirsi protetta e rassicurata, è una prerogativa imprescindibile.

Le donne sono nate con una spiccata sensibilità e contraddizione interiore. Ed il piacere di avere accanto qualcuno che, in un momento di difficoltà o incertezza, dica loro “CI PENSO IO”  è davvero amabile.

Non c’è bisogno dell’accompagnamento di un essere umano debole, insicuro e indeciso. La capacità di un uomo di guidare la donna, di prendere in mano la situazione, sollevando lei da qualsiasi responsabilità, è sicuramente un valore aggiunto alla vostra personalità. Ovviamente, sempre con buon gusto e solo se necessario. Perché, spesso, le Donne sanno arrangiarsi.

Fate vostro questo pensiero, e riflettete su cosa davvero voi avete da offrire. 

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La coerenza maschile

La coerenza maschile è un fattore molto trascurato nella seduzione. E uno dei pilastri cardine su cui ci concentriamo nei nostri corsi.
Ma cosa si intende per coerenza maschile?

La coerenza maschile è riassumibile con questo atteggiamento: tu sei coerente fra ciò che desideri e ciò che dimostri.

Per esempio, avete mai notato come un uomo cerca di fare l’amico con una donna solo per portarsela a letto? Sapete perché la donna non se lo porterà mai a letto?

Perché lui sta peccando di coerenza.

Quindi, la mancanza di coerenza si manifesta fra le vostre aspettative ed il vostro comportamento (che non è in linea con esse). Vi fa risultare viscidi, o con doppi fini, e la donna si allontana.

Una delle dinamiche in cui si vede la mancata coerenza è quando vuoi parlare di sesso, o di argomenti sessuali, con delle donne. Infatti, ho notato come tanti uomini mi chiedano come fare per parlare di sesso con le donne.

Io gli faccio vedere come faccio.

Come? Semplicemente, parlando di sesso con le donne.

Senza veli. Per esempio, accade molto spesso che le donne mi chiedano come possono fare per conquistare e tenere un uomo.

Io le dico alcune cose, e rimarco sull’importanza che ricopre la sua bravura a letto. Le dico che deve proprio farlo svenire e che, quando lui esce da casa sua, sia felice di aver trovato una donna che fa sesso come una pornostar.

Ma tanti uomini si spaventano a parlare di sesso con una donna appena conosciuta.

E quindi, per risultare “politically correct” non lo fanno. O peggio, lo fanno a metà. Quindi fanno allusioni sessuali, con uno sguardo di chi la sa fintamente lunga negli occhi. La donna si accorge che siete bisognosi, e game over.

Mi è capitato di sentire uomini che dicevano ad una donna che lei era una diavoletta o una birichina, con un linguaggio del corpo e uno sguardo voglioso.
Questa è una cosa che fa scappare la donna. Primo, perché lei ha paura. E poi, perché pensa che non abbiate le palle per dirgli chiaro e tondo quello che pensate.

Se volete fare una cosa del genere, piuttosto, fatela prendendola in giro:

“Mia mamma mi ha detto di stare attenta alle donne birichine come te… Sai, io sono molto ingenuo come uomo…” 

Fate vedere palesemente che la state prendendo per i fondelli, e che la state mettendo alla prova per vedere cosa risponde (Flirt), divertendovi entrambi.

Sono andato a fare delle analisi, poco tempo fa. C’era una dottoressa, intorno alla trentina, che me le stava spiegando, dicendomi che ero sano e che non avevo nulla fuori posto. Aveva gli occhi molto vivaci, e comunque mi guardava attratta.

Io le dico: “Beh, dottoressa, visto che sono sano come un pesce, adesso potremmo andare a fare l’amore...”

Con un sorriso.

Lei è diventata tutta rossa in volto, visto che c’erano altre tre persone nella stanza. Dopo un attimo di smarrimento, da parte sua, ci mettiamo a ridere, e le dico che mi dispiace averla messa in imbarazzo con la mia proposta, senza nemmeno presentarmi. Le faccio l’occhiolino, prendo le mie analisi e vado verso la porta per uscire.

Lei si alza dalla scrivania, ci gira intorno, viene da me, si presenta e mi da due baci sulle guance (!).

Cosa ho fatto? Io non ho fatto nulla, sono solo rimasto fedele a me stesso. Non mi sono tradito.

(repetita iuvant)

E’ ovvio che, un approccio di questo tipo, lo consiglio a chi ha già una certa abilità con il genere femminile.
Ma questo è per farvi capire il discorso.

Perché le donne sono attratte dagli uomini che dimostrano loro, in maniera diretta, che gli vogliono strappare i vestiti a morsi (con galanteria, naturalmente)?
Perché queste persone hanno abbastanza coraggio da dimenticarsi del mondo esterno e rimanere fedeli solamente a loro e a quello che vogliono loro.

E operano di conseguenza.

Siamo in un mondo dove, per questioni economiche, molte persone creano problemi fittizi, per poi darti la soluzione. Soluzione a pagamento, naturalmente.

Il processo di seduzione (e relativo accoppiamento) è, di per se, molto semplice.
Se non lo fosse, non pensate che ci saremmo già estinti da un pezzo?

“Semplice”, però, è un concetto diverso da “facile”.
Essere fedeli a se stessi richiede, come tutte le cose che rendono la vita degna di essere vissuta, una certa dose di sacrificio. Ma i vantaggi sono enormemente maggiori, rispetto al piccolo dolorino iniziale.

La mancanza di coerenza si nota anche quando si chiede il contatto.

Come si chiede il numero di telefono ha la sua importanza. Evitate di inventarvi la scusa peggiore per chiederglielo.

Cose tipo: “Dai, dammi il numero che andiamo a sciare insieme…”, vanno anche bene, ma solo se dopo a sciare ci andate veramente.

Se dopo che le avete preso il numero per andare a sciare insieme, le chiedete di vedervi per bere un caffè, è ovvio che lei non vi ricontatti più. Siete stati incoerenti. Ma come, vi mettete d’accordo per andare a sciare, e poi le chiedi di bere un caffè? La donna si chiederà di che droga vi fate.

Quindi, se lei vi parla e vi risponde bene, chiedete il numero.

Va benissimo anche un: “dai, dammi il numero che magari ci becchiamo a bere un caffè.”

Oppure, in maniera più simpatica:
“Sai, di solito uso i segnali di fumo, oppure i piccioni viaggiatori. Conosci qualche altro modo, più agile,  per tenermi in contatto con te?”

Lei si mette a ridere, e vi da il numero.

Semplice, tranquillo.

Mi è capitato di uscire con delle tipe che mi raccontavano che aspettavano che le chiedessi il numero. E se non glielo avessi chiesto, ci sarebbero rimaste male.

Deriva tutto da una considerazione semplice. Se la donna passa 20-30 minuti con voi, è attratta. Fate gli uomini e prendete il numero. Lei se lo aspetta, e le fa piacere.
Non siete sicuri di quello che vi sto dicendo?

Rispondetevi alla domanda opposta.
Voi passereste più di cinque minuti con una brutta donna, che non vi interessa?

No?

E pensate che lei sia masochista?

Se non chiedete il numero, nella migliore delle ipotesi penserà che è lei quella sbagliata. Nella peggiore, che voi siete gay.

Un altro tema caldo è la seduzione “preconfezionata”. Quella che si basa su frasi d’approccio e routine preconfezionate. Uno dei fautori di questo metodo è stato Mystery (alias Erik Von Markovik), verso il quale provo una profonda stima. Egli è stato uno dei primi a mettere nero su bianco alcune dinamiche molto interessanti inerenti la seduzione.
Mystery, fra le altre cose, però, consiglia l’uso di routine fatte a tavolino, per intrattenere le donne.
Inoltre, lui faceva anche uso di trucchi di magia, perché era un mago.

La conseguenza di ciò è stata un’invasione di uomini che ripeteva a oltranza la “routine degli anelli”, oppure il “test del cubo”, e faceva giochetti di magia.
In questa maniera, la maggior parte delle persone che riproducevano queste routine diventavano finte. Le donne si accorgevano che loro erano attori, e di conseguenza perdevano qualsiasi velleità riproduttiva nei loro confronti.

Anche perché, immaginate la scena:

“Arriva un uomo, intrattiene magnificamente il gruppo di donne con routine e vari giochetti di magia.  L’attrazione è alle stelle. Ad un certo punto, la donna chiede a lui che lavoro fa. E lui risponde che fa l’impiegato, o l’ingegnere, o il medico.”

Che reazione potrebbe avere la donna, dopo questa risposta?

“Ma come, mi fai i trucchi di magia a tutto spiano, e poi mi dici che fai l’ingegnere? Grazie per l’intrattenimento, tieni un euro.”

Vedete l’incoerenza? Fate finta di essere dei maghi, quando non lo siete. Mystery era un mago. Anche se molte dinamiche sono geniali ed applicabili, quello è il SUO metodo.

Stesso discorso si potrebbe fare per Giacomo Casanova. Uno dei più grandi seduttori di tutti i tempi, ma infinitamente romantico.

Tutti i manuali e tutti i metodi bollano questo atteggiamento come infruttuoso.
Io, con alcune donne, ho fatto cose che su manuali del tipo: “Le 7 regole del maschio alpha” sono vietatissime, ma ottenendo risultati sorprendenti.
Perché se lo fai con la massima naturalezza e coerenza, con sicurezza, vinci.

Abbiate sempre in mente cosa volete, e agite di conseguenza.

NON TRADITE VOI STESSI.

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La Chiamata in Seduzione. Seconda Parte

Continuiamo con la seconda parte de “La chiamata in seduzione”. La prima parte la trovate qui.

Beh, qualcuno potrebbe obiettare e dire:

«Preferisco Facebook, spesso con il numero non rispondono mai.»

Questa è una delle obiezioni più facili da smontare. Infatti, quando una donna non risponde (spesso non risponde neanche su Facebook, se lo fa è perché una chattata richiede pochissimo investimento), è perché all’inizio avete giocato male, di conseguenza la donna non ha nessun motivo di investire del tempo nei vostri confronti. Siete risultati scontati e banali, senza lasciarle niente, cosa che capita molto spesso del resto. 

Spesso l’errore sta proprio nel “come” chiedere il numero. In tanti fanno l’errore di usare delle scuse, inventano interessi comuni, è come se avessero paura di dimostrare interesse in maniera genuina.

Il più delle volte, quando si ottiene il numero con questi escamotages, non si va oltre il primo contatto.

Classico:
Conoscete una donna, vi scambiate il numero, usando come scusa la passione per la “pesca” che avete in comune. Ovviamente della pesca ve ne frega ben poco, anzi. A voi interessa sessualmente, ma continuate a restare nella “finta” parte. Fin quando non arriva il momento di contattarla. Siete presi dall’indecisione, le chiedo di uscire o di andare a pescare? Avete sempre odiato la pesca, gli chiedete di uscire con un sms (altro clamoroso errore. MAI chiedere di uscire ad una donna via sms). «Ciao xxx ci vediamo per un caffè?». Passano ore, giorni e nessuna risposta. 
Perché:
Beh, è semplice, siete risultati incongruenti. Non solo avete usato una scusa per avere il numero, ma le chiedete di uscire (anzichè pescare) via sms, cosa davvero pessima.
Soluzione:
Quando volete il numero di una donna dite: “Ti voglio conoscere! Dammi il tuo numero!”. Così, alla vostra richiesta di uscita (fatta con una Chiamata), lei non sarà stranita, visto che non c’è pesca o qualche altro hobby strano di mezzo (insomma, scuse). In più, siete perfettamente congruenti, questo le donne lo amano.

E’ questa stessa paura di temere di esternare i nostri bisogni che ci fa prediligere Facebook al numero di telefono. E’ una richiesta a basso investimento. E’ un pò come chiedere: “Come ti chiami?“. Uno scambio di contatti non pressuppone una futura conoscenza, pressuppone soltato una stupida “richiesta di amicizia“. Nella chiamata in seduzione questo aspetto non esiste. E’ tutta un’altra storia quando si parla di numero di telefono, è quella cosa che precede una vera conoscenza (live), ha un investimento molto più alto. Pensateci, se avete bisogno di un contatto importante di lavoro, non andate a prendervi di certo il misero contattino Facebook, ma piuttosto il numero del suo ufficio, del suo interno e così via. Con le donne è la stessa cosa.

Ricordate:

Più con le donne vi allungate la strada, più questa strada risulterà infinita.

Immaginate: avete il suo contatto, dovete aspettare la richiesta di amicizia (sempre se l’accetta), dopo iniziate con una lenta chattata, vi rendete conto che siete punto e a capo perché dovete comunque chiederle il numero per uscirci, la comunicazione spesso viene interrotta dal fatto che “lei” non sempre risponde. E la vostra fantomatica uscita si allontana sempre di più. Non solo, vi ha confinati nella sua vasta rete d’amicizia e restate nell’oblio.

Tutto questo è successo ad una marea di uomini.

Invertire la rotta:

Quando volete conoscere una donna, è molto importante la prima impressione (leggi di più), nel chiedere il numero non dovete inventare scuse o aspettare l’alta marea. Se volete conoscere una donna e volete approfondire la sua conoscenza, diteglielo! Se inizia con la storiella di Facebook, abbiamo già visto nella prima parte come contrattaccare. Se avete fatto una buona impressione e siete stati sinceri, di certo avete tra le mani un numero di telefono.

Abbiamo scartato il fantasma del contatto. Ora, in questa occasione, gli sms possono tornarci utili. Non ne abusate.

(P.S.: spesso le donne all’inizio non rispondono apposta, è per questo motivo che gli sms possono tornarci utili, visto che hanno un investimento molto minore. Insomma, dobbiamo “prepararla” alla chiamata).

La prima cosa da evitare è quella di scrivere un sms di apertura con frasi banali tipo: “E’ stato un piacere conoscerti. Spero di rivederti. Ieri ho passato una bellissima serata.”
Evitate come la peste tutte queste frasi, siate originali affinché lei possa rispondervi.

Se lo siete stati (non serve poi molto), sicuramente vi avrà risposto. Continuate a scambiarvi un altro paio di messaggi, ora la confidenza sarà maggiore e sarà più propensa a rispondere ad una vostra telefonata.

Il mostro: LA CHIAMATA.

Per tanti uomini è un vero proprio salasso, un pò come l’assicurazione dell’auto che capita a fine mese, una tragedia. Il tutto contemplato dall’uomo medio con una frase shakespeariana:

«Che cosa le dirò mai…»

Beh, in fondo nulla di che, se in precedenza avete fatto bene il vostro lavoro (questa lettura vi potrà aiutare), lei si aspetterà che le chiediate di uscire. Godetevi la chiamata, prendetela un pò in giro e il gioco è fatto.

Obiezioni:

E’ possibile, anzi molto probabile, che la donna vi metta sulla via qualche ostacolo. Ovviamente, sono solo dei finti ostacoli. E’ tutto un “gioco” per vedere il vostro comportamento, testare la vostra LINEA e vedere se arrivate all’obiettivo.

Ecco le classiche:

Lei: «Domani sera sono impegnata!»

Lui: «Lo so che sei impegnata, esci con me alle 21.00, ecc. ecc.»

Lei: «Non sto molto bene, ho un pò di raffreddore…»

Lui: «Mettiti una coperta e stai al caldo, ci vediamo stasera.»

Lei: «Scusami, ritardo di 30 minuti.»

Lui: «Bene, mi dai il tempo di sbrigare cose importanti.»

E via dicendo.

Tenete la vostra linea e non sbaglierete mai. Notate bene che questo non vuol dire essere cocciuti e testardi, questa si chiama stupidità. Dove solo avere un pò più di rispetto per voi stessi e vedrete che piano piano troverete la vostra linea.

Bene, siamo arrivati alla fine di questa lettura, vi lascio con un’ultima domanda:

Volete perdere tempo con richieste d’amicizia eccetera, o giocarvela sul serio divertendovi e facendo le persone mature?

Alla prossima.

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La Chiamata in Seduzione. Prima Parte

Tanti mi hanno chiesto come si gestisce una chiamata in seduzione, ovvero come si arriva e come ci si comporta al telefono con una donna.

Oggi il vecchio cellulare si è trasformato nel nuovo “smartphone“, strumento versatile e tecnologico. Esso ci permette di comunicare con le persone più lontane, di vedere in tempo reale cosa succede dall’altra parte del mondo, di aggiornarci sulla cronaca mondiale. Per questo motivo, grazie anche all’ausilio di internet, i vecchi strumenti come cellulari, TV, radio sono passati in secondo piano.

“La tecnologia è quella cosa che dovrebbe migliorare il genere umano, e non sostituirlo.”

Dwight D. Eisenhower

Tuttavia questa tecnologia ha portato da una parte vantaggi, ma dall’altra parte dei veri e propri squilibri sociali. Non è raro trovare oggi uomini, sia giovani che meno giovani, INCAPACI di comunicare, incapaci di gestire una chiamata in seduzione. La gente non conversa più, non si interessa al prossimo, le uniche cose che gli interessano sono:

Hai Facebook?

Mi ricambi l’amicizia?

Hai whatsapp?

Addirittura, in molti preferiscono sentirsi su Facebook che comunicare dal vivo, ormai la pura comunicazione si è persa del tutto.  Il brivido di conoscere persone nuove (in live) non c’è più, oggi la gente preferisce spulciare profili Facebook, ama farsi i fatti degli altri sulla rete e raccontare se stessi tramite una tastiera e uno schermo.

“La comunicazione rende l’essere umano libero, non bisogna però dimenticare che la libertà richiede coraggio. Forse è per questo che 900 milioni di persone si rifugiano nei social network.”

Shawn Parker (creatore di Napster)

La dipendenza da Facebook è un problema che interessa maggiormente i giovani, soprattutto in età adolescenziale. Ma non solo. Tutti coloro che hanno solitamente un difficile approccio nei confronti delle altre persone si rifugiano con una frequenza sempre maggiore nel mondo virtuale, a tal punto che l’appuntamento con internet diventa una vera e propria priorità. E’ così che comincia la dipendenza da Facebook, con sintomi caratteristici ed evidenti, che dovrebbero fungere da sentinella d’allarme per la ricerca di una soluzione. E’ possibile dividere i sintomi in tre categorie principali: comportamentali, psichici e psicosomatici.

Principale sintomo:

La dipendenza da Facebook rende la persona totalmente insicura ad affrontare le problematiche quotidiane. Infatti, tanto più il soggetto dipendente avverte uno stato di onnipotenza in rete, tanto più si sente frustrato ed inadeguato nella vita di tutti i giorni. L’utente diventa apatico ed insofferente nei contronti della vita reale, perde la sua capacità di concentrazione. Avverte un costante senso di disperazione e di imminente evento negativo. Perde totalmente la propria personalità, cominciando ad assumere identità differenti e varie, assolutamente altro da se stesso.

Oggi BeLoved può affermare con certezza di aver migliorato la vita di molti uomini in campo Seduttivo e di Miglioramento a 360°. Tanti avevano un problema comune: non erano capaci di comunicare, non erano capaci di affrontare una chiamata in seduzione. Forniti e carichi dei loro “smartphone” da centinaia e centinaia di Euro, nessuno di loro sapeva come utilizzarli. Nessuno aveva le PALLE di chiamare un donna a VOCE, digitare il numero della diretta interessata e parlarci: la maggior parte usava i “messaggini” senza arrivare mai a niente.

Dovete sapere che i “messaggi” sono il mezzo di comunicazione meno indicato, non solo in ambito Seduttivo, ma in tanti altri campi della vita. Se vi state chiedendo il perché, ecco la risposta:

Sono privi di sentimento.

Sono privi di emozioni.

Spesso sono privi di significato.

Spesso si creano molti fraintendimenti tra i due interlocutori.

“Cara Mamma, oggi sono sbarcato su questo lembo di terra dimenticato da Dio, solo nelle ultime due ore abbiamo perso due interi battaglioni, i giapponesi sono un popolo di fanatici. Ormai ho perso il conto di tutti gli amici che sono caduti in questa maledetta guerra. Vorrei scriverti le mie emozioni, vorrei  dirti cosa provo in ogni istante, vorrei ricordarmi e vedere il tuo sorriso; ma poi mi sveglio e mi rendo conto di avere tra le mani uno stupido pennino ed un pezzo di carta. Sono stufo di queste lettere; darei tutto, per ascoltare e sentire di nuovo la tua voce.”

(Sergente Bryan Clark, fronte del pacifico, 1945, Iwo jima)

Tutti in coro: Quindi facebook e gli sms non vanno utilizzati? Va solamente utilizzata la chiamata in seduzione?

No, non sto dicendo che a priori non vadano utilizzati, cerco solo di farvi capire che non devono sostituire la vostra comunicazione, non dovete coprirvi dietro ad essi. Agendo così non permettete al vostro cervello di “abituarsi a comunicare“, non riuscirete ad ampliare le vostre vedute. L’esercizio migliore per aiutarvi a migliorare la famigerata battuta pronta con le ragazze, è proprio il continuare a comunicare!
Ecco perché la chiamata in seduzione è così importante.

In tanti si lamentano di non averla, si coprono dietro al fatto del talento innato: o lo sei, o non lo sei. Invece è sbagliato, se il talento non viene alimentato e messo costantemente alla prova, prima o poi vi lascerà a piedi. Per non parlare di quelli che hanno dimenticato del tutto che a questo mondo esiste la parola: chiamare.

Le bibliche domande:

Se chiamo una donna cosa le dico? Come posso gestire la chiamata in seduzione?

Come “arrivo” a chiederle di uscire?

Devo essere serio o simpatico?

->Se non risponde<–  -<Sti cazzi>-

Sono le classiche domande che un uomo si pone prima di chiamare una donna. E’ mai possibile che abbiamo dimenticato come si comunica? Quali sono le cause che provocano questa grande mancaza di comunicazione?

Ecco le principali:

Non abbiamo più ideali e valori, siamo così predisposti a seguire la massa.

La società lavora ormai da secoli per creare umani ammaestrati.

Non c’è più la voglia di conoscerci.

(tanto vado a spulciarmi il tuo profilo, perché dovrei faticare parlandoti?)

L’IGNORANZA

Insomma, è tutta colpa dell’uomo? Beh, certo che no, anzi le ragioni che ho elencato poco sopra riguardano sia le donne, che gli uomini. Anzi, le prime sono quelle che hanno più problemi. Se, da una parte, l’uomo non agisce perché ha dimenticato la VIRILITA’ in un cassetto, la donna lo fa per ragioni diverse e, lasciatemelo dire, delle volte è anche tanto stupida (in amicizia, eh). Le donne sono piene di contraddizioni, spesso non sanno neanche loro cosa vogliono. Si può quasi affermare che hanno un cervello così “complicato“, che è di difficile comprensione anche per loro stesse. Alle donne piace vivere innumerevoli stati d’animo, un giorno vogliono piangere, un altro amano ridere ecc. ecc.

La cosa più “stupida” che un uomo possa fare è cercare di capirla. Dovete sapere che le donne non amano “chi cerca di capirle“, lo vedono come un attacco alla loro intimità. Apprezzano, invece, chi le ascolta nelle loro innumerevoli paturnie. Non serve fare molto, basta stare zitti ed ascoltare (vi consiglio in quei momenti di spaziare con il vostro cervello, per rendere l’ascolto più piacevole, tanto per lei è importante che voi stiate zitti e facciate “finta” di avere le orecchie aperte verso le loro parole).

Quindi:

Se parlate con una donna per 30 minuti, non vi lascia il numero ed insiste con Facebook, o è stupida lei o è stupida lei. (immatura)

Se parlate con una donna, non vi lascia il numero perché “privato” ed insiste con Facebook, è stupida (immatura), visto che grazie al suo profilo possiamo acquisire davvero informazioni private su di lei.

Se parlate con una donna e non vi lascia il numero comprendosi dietro al fatto che ancora non vi conosce bene, è due volte stupida (immatura): gli chiedete il numero proprio per conoscerla.

Ovviamente, non tutte le donne si comportano così perché sono immature ed un pò stupidine, delle volte lo fanno per mettervi alla prova. Vogliono vedere come vi “svincolate” da determinate situazioni. E’ qui che entra in gioco il maschio, ma spesso egli cade ed arriva a casa con un pugno di mosche.

Perché spesso il maschio su questi punti cade? Beh, la risposta è molto semplice, non ha una SUA linea. Non avendola, non sa esattamente che tipo di donna vuole al suo fianco. Non sa distinguere la donna “giusta” da quella “sbagliata“. L’uomo medio distingue le donne in base alla grandezza del loro seno. Nulla di più sbagliato, questo circolo vizioso lo porterà ad accettare ogni paturnia che la donna si inventerà. Ecco perché spesso non si arriva mai a nulla, e se ci si arriva è perché l’ha voluto LEI.

Come risponderebbe  un Uomo che ha una sua Linea, una sua Struttura?

Uomo: Dobbiamo continuare questa conoscenza! Scambiamoci il numero.

Lei: Non ci conosciamo ancora abbastanza, ti lascio Facebook. (sua classicissima paturnia)

Uomo: Anche tu con questo Facebook? Senti, il numero mi serve per chiamarti ed uscirci, se vuoi chattare fallo con la tua amica. Eppure ho visto in te molta maturità, non pensavo che ti coprissi dietro ad un contatto Facebook.  (questo è il tono che preferisco!)

Un’altra può essere:

Uomo: Anche tu con questo Facebook? Certo che non sei per niente originale, lo dicono tutti. Oggi va di moda il numero di telefono!

Ovviamente sono esempi tirati all’osso, creati appositamente per rendere più chiaro il concetto. Come potete notare l’Uomo (uso la U maiuscola di proposito) che sa quello che vuole non si scompone, non accetta “a priori” le paturnie della donna. Cerca di arrivare a quello che vuole -> Conoscerla -> Uscirci -> Sesso. E’ un essere intelligente colui che trasforma ogni paturnia nel suo punto forte, e sa esattamente come girare la “frittata” a suo vantaggio.

E’ un Uomo che conversa spesso, vive la vita reale, non ha perso la sua capacità (che abbiamo tutti) di comunicare. Non è spaventato nel dire alle donne ciò che pensa e soprattutto ciò che vuole.

Ora ripetiamo tutti in coro:

Mi prometto di non accettare mai più un contatto Facebook. Io, Uomo dalla grande virilità, accetterò solo numeri di telefono, uno strumento sano e maturo.

 Continua nella Seconda Parte.

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Le tre personalità anti-seduttive per eccellenza

Ultimamente mi è capitato di leggere  sul nostro gruppo vari commenti e pareri che mi hanno fatto riflettere.

Ovviamente erano risposte inerenti a situazioni particolari: come fare con la determinata donna? Cosa fare quando arriva il giorno dell’uscita? Come la intrattengo? ecc. ecc.

Tutto nella norma, se non per il fatto che noto una ricorrente retorica perbenista. A volte, ho come l’impressione di trovarmi in un gruppo di preti che ha lasciato il voto e la chiesa, dandosi al sesso senza neanche aver capito il suo significato! E’ facile intuire che questi soggetti siano pieni di dubbi, pieni di domande fuorvianti e di poco significato. E’ la stessa sensazione che proverebbe un bambino di 5 anni catapultato nel mondo dell’adolescenza.

Mi sono accorto che mancano proprio le basi, non hanno capito minimamente l’A-B-C della seduzione. Penso che sia ora di fare un piccolo ripassino…

Chi è nel mondo della seduzione da qualche tempo avrà sicuramente già capito il suo reale significato, ma a mio avviso è molto più intuitivo capire cosa “non” vuol dire essere seduttivi, capire quali sono i nemici.

Con ironia vi presento tre diverse personalità anti-seduttive:

Ricchione -> E’ la tipologia di uomo più frequente, incapace di prendere decisioni vere. Spesso è colui che aspetta il cenno della donna, non ha una sua linea e questo è il motivo per cui si trova sempre in balia delle emozioni femminili. Non è in grado di vivere i sentimenti serenamente. Per lui tutto ha un significato, tutto ha un’etichetta. E’ così impaurito ad agire che, ad ogni piccolo passo, il suo cervello si inonda di domande e, ad ogni piccolo segnale negativo della donna, lui è pronto a retrocedere. Mancanza, quasi totale, di virilità e spina dorsale. E’ un piccolo mammifero nell’era dei dinosauri.

Il fobico-> Il fobico deve sargiare per forza altrimenti muore. Se non apre almeno 5 set a sera, non si sente vivo. Ha un bisogno costante di approcciare, deve essere sempre al centro dell’attenzione, ha bisogno di continue conferme da parte dell’altro sesso. Il campo da gioco preferito del fobico, a parte il classico pubclub, è la disco. Ha una lunga lista, scritta minuziosamente, su quello che deve fare e sul quello che deve dire. Anche il suo look non è a caso, ogni occasione è buona per indossare qualcosa di fluorescente, è un gatto che resta sulla pista da ballo pronto ad agguantare ogni debolezza, ops… kiss close! (bacio), di ogni donzella, per poi trascrivere il tutto sul suo taccuino del miglioramento.

Il finto perbenista-> E’ colui che predica bene ma razzola male, anzi malissimo! Ha una mentalità che io chiamo “congelata”, si sforza di dare spazio a tutti i nuovi concetti che ha acquisito sulla seduzione e sulla sfera femminile, con scarsi risultati. Il suo cervello puntualmente lo riporta alle sue vere origini. E’ un uomo indeciso, non sa dove sia il vero o il falso, non ha ancora capito se è meglio un mazzo di fiori o una palpata sul sedere. E’ alla continua ricerca della sensibilità: ago della bilancia nel riuscire a capire dove è il *vero confine. Non sa come comportarsi, o cosa pensare, se la stessa sera una donna gli cede le sue grazie. E’ indeciso se etichettarla come “una poco di buono” o come “donna sana e sicura”. Nonostante questo, è molto affamato.

La seduzione è tutt’altra cosa, è uno strumento/stile di vita che va usato per migliorare le nostre vite e soprattutto quelle degli altri (donne, in questo caso), è la capacità di adattarsi alle situazioni e gestirle al meglio (come un rapporto, che sia lungo o corto). Cerchiamo di essere onesti con noi stessi e di mettere a nudo i nostri istinti e le nostre idee. Perché racchiuderci nelle tre personalità anti-seduttive elencate poco sopra? La nostra vita è troppo corta per gettarla via con inutili domande e falsità. Dobbiamo, una volta per tutte, PRIMA prendere coscienza sul chi siamo, e poi interrogarci su come potremmo essere o cosa accadrà.

La comicità che ho utilizzato nel descrivere le tre personalità anti-seduttive aiuta a sdrammatizzare un po’, ma non per questo la questione non è importante, anzi, è di vitale importanza per non continuare a gettare via le vostre vite.

Riflettete.

(*vero confine: intendo la capacità nel leggere le situazioni/contesti, ci sono alcuni accenni in questo articolo. E’ qualcosa che si può acquisire soltanto con l’esperienza sana con le donne, per farvela breve ci permette di capire quando è il momento del fiore e quando è il momento della palpata. Strumento di fondamentale importanza, in netto contrasto con le tre personalità anti-seduttive di cui sopra. Senza questa sensibilità, difficilmente vi può essere divertimento e successo nella sfera femminile.)

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Imparare a bastarsi

Troppo spesso leggo di persone che si interrogano su quali siano i metodi migliori per sedurre:

– “Se pratico del sensuale Push&Pull, riesco ad ottenere un kiss-close in 48 secondi e 16′??”
– “Se mi impegno nel day-game, ho più possibilità di notare degli IOI??”
– “Metto in pratica un sacco di Kino, ma l’HB a cui mi approccio mi dà solo il contatto di Instagram, come faccio ad ottenere quello di Facebook??”

Lasciatemi essere sincero (e anche scurrile): Queste domande mi fanno davvero cagare!

Non riesco a leggerle fino alla fine, non le concepisco! Scorro freneticamente con il mouse nel gruppo, per cercare qualche altro argomento per scambiare opinioni! Ma niente! Mi sembrano domande, o piuttosto paranoie, provenienti da ragazzini nerd, che non hanno ancora capito quale sia il vero-puro modo di avvicinarsi alla seduzione (e quindi alla vita).
Ma se qualche donna vi sentisse parlare così, con tutti questi termini imparati solo per sentito dire (che poi magari di inglese avete appena il PET!), cosa potrebbe pensare?! Credete davvero che queste nozioni vi rendano più fighi?? Fatemi vedere la pratica, cazzo!
La seduzione la si impara sulla pelle, a suon di rifiuti e di tentativi. Si impara migliorando se stessi, lavorando esclusivamente sulla propria persona, elevando la propria anima al di sopra della massa.
Non esistono tecniche brevettate, pozioni magiche per l’allungamento del pene, o guru del mestiere che telepaticamente vi trasmettono le loro capacità.

La cosa che più mi lascia di sasso è sentire qualcuno che, nonostante abbia messo in pratica metodicamente le tecniche imparate dal libro, si stupisce di non avere successo!

L’essere umano deve migliorarsi costantemente, ma nutrendosi di esperienze, di emozioni!
L’uomo ha bisogno di un suo spazio inviolabile, di un limite invalicabile dove solo lui può accedere: uno spazio di libertà nel quale dedicarsi da solo o con gli amici alle sue passioni, al suo lavoro.

Per arrivare a tanto è necessaria una certa dose di autostima. Quest’ultima è una componente essenziale da possedere per essere sempre all’altezza di ogni situazione, e non solo in seduzione-amore.
Il consiglio spassionato che voglio girarvi, proviene da considerazioni maturate in seguito ad alcune personali situazioni di sconforto.
Capita a chiunque, prima o poi, di confrontarsi con momenti difficili, nei quali si è portati a rivalutare la propria persona e i propri rapporti.
In questi momenti, rifletti quanto la tua vita dipenda esclusivamente dalle tue forze, dalle tue credenze, dalla tua forza di volontà. La solitudine è il miglior modo per rivalutarsi e imparare a BASTARSI. Esatto, bastarsi. Imparare ad amarsi, a bastarsi e a volere il meglio per se stessi.

Automaticamente si viene portati a cambiare abitudini, cambiare modi di pensare, cambiare le persone che ci circondano. Succede tutto molto istintivamente: ogni cosa è conseguenza di un nostro cambiamento, basta innescare la miccia.
Imparerai a non rattristarti più nella solitudine, perché nessuno è assolutamente necessario per la tua vittoria. Imparerai a stare bene con te stesso, perché avrai tutte le conoscenze a disposizione dentro di te, o ti attiverai per averle. La relazione più lunga della tua vita sarà questa, a stare con te stesso, quindi cerca di renderti interessante!

Automaticamente la seduzione ne gioverà. Anzi, non si chiamerà neanche più Seduzione! Si chiamerà VIVERE!

E ti piacerà di brutto!

“Non è importante quante donne ci sono nella tua vita, ma quanta vita c’è nelle tue donne.” Mae West

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Le contraddizioni delle donne

Con questo articolo voglio trattare la fonte delle maggiori cause che provocano confusione negli uomini: le contraddizioni delle donne in seduzione.

Le motivazioni di queste contraddizioni che, molto spesso, le donne usano in seduzione, possono essere i più disparati: c’è la donna che vuole fare la suora laica, c’è quella che ha paura di passare per “zoccola”, c’è quella che ti provoca per vedere la tua reazione.

Quello che vi inviterei a fare, però, è di non cercare di capire da dove derivino questi comportamenti, ma di accettare che molte donne sono contraddittorie per natura, e non tentare di contrastare questa loro caratteristica sul piano logico.

Solitamente, però, le contraddizioni vengono a galla quando iniziate a conoscerle (durante l’approccio o durante l’appuntamento), loro vi rispondono attivamente, la conversazione è piacevole.  E arriva la contraddizione, grossa come una casa a tre piani e che, se non avete una buona sicurezza, vi schiaccia e non vi fa raggiungere l’obbiettivo.

Per prima cosa, bisogna capire il contesto in cui vi state muovendo. Che sia l’approccio o l’appuntamento, poco cambia. Se la donna resta 10 minuti con voi (e quindi sta investendo il proprio tempo) oppure, ancora più plateale, esce con voi, è sicuramente attratta. E questo vale anche per il viceversa. Tu staresti a parlare per più di 5 minuti con una ragazza brutta e che non ti attrae?

Iniziamo a vedere i comportamenti più comuni:

– “Siamo solamente usciti in amicizia”: questa è una delle più frequenti contraddizioni che mi accadono. Soprattutto dopo che la ragazza in questione è stata approcciata a freddo da me (quindi non siamo dello stesso circolo sociale), spende il suo tempo con me  all’appuntamento e si è vestita e truccata per due ore davanti allo specchio.
Un ragazzo normale può essere destabilizzato da una frase del genere, perchè non capisce dove vuole andare a parare una donna.

Voi non dovete capire dove voglia andare a parare, ma solamente che lei ha detto la stronzata del secolo e dovete solamente risponderle a tono, per esempio: ” Wow, ma come siamo maliziose… Metti sempre le mani avanti con tutti?!”, molto meglio se accompagnato da un sorriso sarcastico.

– “Non sei il mio tipo” : anche questa, sulla falsa riga della contraddizione sopra, può creare non poca confusione nella mente del maschio normale, ma non di quello illuminato. Solitamente viene detta alla fine di una serata grandiosa, in cui tutto è andato a meraviglia. Ma non fatevi scoraggiare. Alle cose che dice, non crede nemmeno lei (altrimenti, non sarebbe nemmeno uscita con voi, quella sera). Solitamente mi mostro totalmente d’accordo. “Sai, ti capisco davvero. Alle volte manco mi sopporto io, immagino tu”, sempre accompagnato da un bel sorrisone scarcastico.

 “Non mi piace essere approcciata”: questa frase, solitamente detta dopo dieci minuti che le hai approcciate, o all’appuntamento stesso, magari mentre la conversazione sta andando alla grande e c’è un intesa pazzesca. Una risposta potrebbe essere: ” Oddio, come sono stato villano… La prossima volta, trovo alcune amicizie in comune e mi metto sotto casa tua a scrivere letterine d’amore anonime e a lanciarti sassolini alla finestra…”

– “Non mi piace essere toccata”: anche in questo caso, detto soprattutto quando la conversazione è idilliaca. Continuate indisturbati a toccarla.

– “Sono fidanzata”: la più bella contraddizione. In questo caso sono due i sentieri da prendere: o continuare nella conversazione come se nulla fosse, anzi, magari anche interessandosi alla sua relazione, oppure rispondere una cosa del tipo: “Ah, anche io. Speriamo che non sia lo stesso”. Sempre accompagnato da un sorriso provocatorio.
In questo caso, è ancora più importante ricordarsi la legge che se una ragazza investe il suo tempo in voi è sicuramente interessata. E quindi, voi continuate a spingere come se niente fosse, perchè, quando una donna vi dice che ha il fidanzato, dopo che ci avete parlato per una buona mezz’ora, è un modo per dirvi: “Ho il fidanzato, però voglio scopare anche te. Quindi, voglio vedere se riesci a fare l’amante discreto”.

– “Non mi piace fare sesso la prima sera”: anche in questo caso, potrei rispondere con una cosa del genere: “Ah, ma non ti sembra di correre un pò troppo con i pensieri?! Guarda che io voglio rimanere vergine fino al matrimonio…” (sorriso cazzuto annesso)

– “Stiamo correndo troppo” : detto magari mentre sei concentrato a esplorare con la lingua le sue parti basse.  Io mi guarderei alle spalle ed esclamerei: “Ah, ma ci sta seguendo qualcuno?!”. E poi le dici : “guarda che comunque stai fraintendendo, io sto solamente facendo conoscenza con la tua Guendalina, e tu sei alquanto maleducata. Non ti ha mai detto nessuno che non si interrompe le persone che stanno parlando?!”. (Sempre con sorriso provocatorio)

– “Ci sono altre cose più importanti del sesso” : solitamente, questa uscita viene detta dalla ragazza che per l’occasione è uscita tiratissima con te. Tacco 16 e gonna inguinale. Una risposta potrebbe essere: “Già, sai che hai proprio ragione?! Cosa ne pensi della guerra in Ucraina e della fame nel mondo?!”

Un’altra grossa contraddizione, che è avvenuta durante gli appuntamenti, è che spesse volte alcune ragazze avevano un linguaggio del corpo davvero chiuso nei miei confronti, rispondevano a monosillabi, oppure parlavano del loro ex per tutto il tempo. Ovviamente sono interessate a voi (perchè, altrimenti, non sarebbero mai uscite, avrebbero passato la serata con la loro amica oppure guardando Grey’s Anatomy), e quindi non fatevi intaccare l’umore da queste bazzecole.

Queste sono risposte che mi sono venute adesso, ma considerate che sono risposte che darei io. Quindi prendetene spunto, ma non copiatele di pari passo, altrimenti correte il rischio di apparire incongruenti, cioè di indossare un vestito che non è il vostro.

Seconda cosa, non è davvero importante cosa rispondete. Molto più importante è il vostro atteggiamento. Voi dovete restare imperturbabili, sicuri di voi e del contesto in cui voi e la ragazza siete. Siate sicuri che lei è interessata, perchè è proprio così. E quindi, di che vi preoccupate?
Le contraddizioni delle donne in seduzione sono una cosa normale e naturale, voi prendetele per quello che sono. Non fateci la lotta, ma considerate solamente che lei è li con voi, e il resto è solamente fuffa.

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Come parlare di Sesso con una donna

Tanti uomini, quando conoscono una donna, si chiedono come parlare di sesso con una donna e come instaurare un’atmosfera sessuale.

Iniziamo col dire che, nella maggioranza di questi casi, l’uomo non sa come fare perchè non vuole farlo. Mi spiego meglio: siamo stati abituati dalla società moderna a considerare il sesso (fine a se stesso) come una cosa da fare nascosta, una cosa da tenere celata agli occhi delle altre persone. La maggioranza delle persone etichetta chi vive la propria sessualità in maniera libera e aperta come “troia” o “puttaniere”.

Ed è questa paura, quella di essere etichettato, che è una delle cause per cui gli uomini si chiedono come parlare di sesso con una donna.

La seconda paura, legata alla prima, è quella di bruciarsi la donna in questione.

Gli uomini hanno l’errata concezione che una frase sbagliata, o detta senza pensarci molto, faccia perdere la donna o il gruppo di donne che sta conoscendo; senza considerare che potreste dire qualsiasi cazzata ma, se avete un atteggiamento sicuro, passerà inevitabilmente per buona.

Inoltre, pensano che se esprimono il loro lato sessuale Maschio e con le sue naturali pulsioni sessuali,  lei scapperà pensando di avere a che fare con un maniaco sessuale.

Ed è proprio qua che compite l’errore. Facendo così, voi vi state snaturando, vi state comportando come un Uomo non si comporta. Vi comportate come un qualsiasi “bravo ragazzo” che, per paura di perderla e di dire qualcosa di sconveniente, preferisce la banalità e la prudenza, con un risultato pressoché scontato (NOIA).

Voi non ve ne accorgete, ma siete viscidi. Perchè un uomo, con le sue amiche, non si fa tabù, non si fa problemi a parlare di sesso o darle una pacca sul culo.

Invece, quando volete fare colpo, fate discorsi profondi, evitando qualsiasi contatto fisico e soprattutto fraintendimenti di tipo anche lontanamente sessuale.

Evitate come la peste il discorso “Sesso”, non sapendo che è uno dei discorsi preferiti dalle donne.

Quando entri in questa modalità falsa, lei se ne accorge. Subito. E diventi la sua amichetta del cuore. Oppure il tontolone da usare per favori o regali vari ed eventuali.

Quindi, come parlare di sesso con una donna ?

Semplicemente, parlandone. Ma non come arrapati che ogni tre per due tentano di indovinarle la taglia di reggiseno, oppure incollano gli occhi alle loro cosce, ma come un uomo che è abituato al sesso, che il sesso lo fa giornalmente e che considera una cosa naturale.

Non dovete fare battute volgari e non dovete considerarle solamente come un pezzo di carne. Quindi, evitate parole tipo ” trombare”, “scopare” o “sbattere”.

Io di solito, do consigli su come piace a noi ragazzi. Parlo delle migliori marche, a mio avviso, di vibratori per le donne. E le donne apprezzano e si aprono, divertite, ancora di più. Perchè non hanno davanti a loro il solito omuncolo che le giudica e le etichetta come “troie”. Hanno davanti un uomo che capisce che anche loro, di primo acchito, si scoperebbero il 90% degli uomini nel locale. Si aprono totalmente con me, e si confidano, perchè sono io il primo che parla di sesso naturalmente.

Ma lo apprezzano perchè non lo faccio con secondi fini, lo dico e basta. E’ un dato di fatto ciò che sto dicendo. Non mi metto la maschera del bravo ragazzo perchè penso, così facendo, di compiacerle. A me piace fare sesso, piace farlo nei modi più strani, perchè nasconderlo?

Evitate di fare il Playboy, di parlare delle donne che avete avuto, perchè è davvero di pessimo gusto. Primo, perchè lei pensa che vi stiate vantando per mettervi in mostra davanti a lei e secondo, se andate a dire ai quattro venti le peripezie che facevate con le vostre ex fiamme, lei (giustamente) penserà che lo farete anche con lei, perderà la fiducia in voi e di conseguenza non uscirà e non vi lascerà il numero.

E ricordatevi che se state parlando o chattando con una donna, se vi state interessando a lei anzichè al vostro amico, lei ha già capito tutto. E ha già capito anche perchè non preferite il vostro amico a lei. Si chiama Attrazione.

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Come prendere il numero ad una donna

Qualche tempo fa leggevo sul nostro gruppo di seduzione una discussione interessante: essa si riferiva a come prendere il numero ad una donna, e anche ad una componente molto importante del mondo della Seduzione e del Miglioramento personale:

“Quando è giusto dire next?”

Prima di tutto dobbiamo intendere la Seduzione come un “gioco”, il che richiede grandi capacità di adattamento e intraprendenza. Di ovvia conseguenza, chi non è disposto a mettersi in gioco, non potrà parteciparvi; si limiterà ad essere spettatore, sperando nel fatidico “momento giusto” o confidando nel tempo, che dovrebbe cambiare le cose. Inutile dire quanto si sbagli.

Mi sento di fare questa premessa perché voglio far capire ai lettori, che è inutile interrogarsi sul punto C, se prima non abbiamo affrontato i punti A e B. E’ illogico e controproducente fissarsi sul “contorno”, interrogarsi sul proprio aspetto fisico, sul quando e sul come è meglio agire, senza vedere il primo obiettivo:

“Quello di non spaventarsi, quando sono dinanzi ad una donna.”

Questo è il primo passo, è il concetto fondamentale: senza questo, nulla di quello che scriverò può essere compreso o in qualche modo interessarvi.

Prima di chiedersi se è giusto usare il “next” vanno fatte le dovute premesse e tenere a mente alcune regole generali:
E’ di fondamentale importanza aver fatto la parte iniziale (“sargiata”) molto bene, con naturalezza ed il giusto atteggiamento mentale (vi invito a leggere La Giusta Mentalità Seduttiva per capire cosa intendo con i termini: naturalezza ed il giusto atteggiamento mentale). E’ importante ricordarsi che l’obiettivo finale non è il numero di telefono. Tutto questo vi permetterà di abbassare la vostra ansia da prestazione ed aiutarvi ad entrare nella giusta mentalità.

Soprattutto in questa prima parte, tanti ragazzi incappano in molti errori: uno dei più classici su come prendere il numero ad una donna è chiederlo senza motivazione, “a cazzo“.

esempio: 

Ragazzo: Ciao, piacere Luca!

Ragazza: Piacere Marta!

Ragazzo: Venite spesso qui?

Ragazza: boh, non lo so, sì è possibile …

Ragazzo: Mi dai il numero? Sei interessante ..

Ragazza: No!

Ovviamente è un esempio tirato all’osso, per far intendere il prendere il numero ad una donna chiedendolo “a cazzo”. Chiederlo senza aver creato nessuna vera interazione o curiosità in lei, non porta a conclusioni facili e solide. Collezionare numeri di telefono è controproducente!

Presupponiamo che la prima parte è andata bene: abbiamo fatto la conoscenza e siamo riusciti a prendere il numero di questa donna, che è risultata interessante e interessata. Di ovvia conseguenza (in teoria),abbiamo ottenuto il suo numero di telefono. Arrivati a questo punto, la maggior parte degli aspiranti seduttori, commette un altro errore frequente: far passare qualche giorno prima di contattare la donna. E’ la cosa più sbagliata e illogica che potete fare; non solo date ad un altro la possibilità di beneficiare prima di voi delle sue grazie, ma se il vostro intento è quello di risultare più impegnati o interessanti, vi assicuro che non funziona. Credetemi, la donna in questione avrà come minimo un paio di altri uomini che le ronzano intorno. Ogni donna mediamente carina (e sana di mente), ne ha quanti ne vuole.

Potremmo quindi contattarla anche 30 minuti dopo, ma io consiglio il giorno dopo. Possiamo farlo tramite una semplice chiamata o un messaggio. Io non uso spesso i messaggi, li ritengo uno strumento freddo e privo di emozioni. Con questo non voglio dire che dovete chiamare anche quando non ve la sentite, all’inizio della comunicazione può andar bene anche un messaggio.

Consiglio di evitare i soliti messaggi banali, siate divertenti e coincisi. Consiglio una battuta su qualche avvenimento che avete vissuto insieme, la sera quando l’avete conosciuta. Credetemi, le vostre probabilità di risposta aumenteranno di molto.

Dalla sua risposta, potete ricavare tantissime informazioni, se sapute cogliere. Se è un risposta divertente, siete a cavallo; ma anche se la risposta risulta in tono normale, non vi scoraggiate. Ricordate che ogni forma di risposta è comunque una forma d’interesse. A questo punto consiglio di scambiare qualche messaggio, 3 o 4, o anche di più, potete decidere voi la scala temporale da utilizzare (quanto tempo far passare fra un messaggio e l’altro) o potete adattarvi alla sua, ed ogni tanto stravolgerle i piani. Questo concetto è alla base del VALORE-INVESTIMENTO, concetto che viene ampiamente spiegato nei nostri corsi dal vivo e nei nostri infoprodotti.

E’ possibile che non risponda al vostro messaggio, consiglio VIVAMENTE di non farsi prendere dal panico. Conosco tanta gente che in queste situazioni, inizia a bombardare la suddetta con chiamate e messaggi! Datele 24h di tempo.

Lo scambio dei 3 o 4 messaggi (il numero non è molto importante) ha lo scopo di prepararla alla vostra chiamata, che servirà per fissare l’uscita. Quando uso la parola “preparare” intendo questo:

Vi sembrerà strano, ma molte donne hanno un rapporto “mistico” con il proprio cellulare. Esistono donne che passerebbero ore a messaggiare, ma nel momento in cui devono fare o ricevere una chiamata da chi non conoscono, panico totale! Ovviamente non facciamo di tutta l’erba un fascio, ma è una dinamica molto comune.

Ora è arrivato il momento di fissare l’uscita, qui dovrete usare la chiamata. Non c’è cosa più squallida che invitare una donna con un messaggio, vi fa sembrare privi di sicurezza! Non bruciatevi già dall’inizio. Quindi: forza e coraggio!

Siate  pronti a qualche sua normale e preparata obiezione. Ricordate che anche le donne giocano, e parecchio… siate fini anche voi. Se siete arrivati fin qui, vuol dire che all’inizio la sargiata è andata bene, ed è quindi inevitabile finire per uscire.

Ed eccoci arrivati al vostro appuntamento. Confido in voi per dare il meglio durante l’interazione: perspicacia, sensibilità e carisma.

A fine appuntamento potrete trarne tutte le conclusioni del mondo, fino a riflettere se vale la pena continuare o abbandonare.

E finalmente rispondo alla domanda iniziale di questo articolo: “quando dire next“.

La risposta è semplice: utilizzate il concetto di “next” quando la donna ha paura di comunicare (non è importante quale sia il motivo), è fredda e non collaborativa. Se è semplicemente un suo modo per fare la preziosa sta a voi intuirlo. Col tempo e l’esperienza imparerete a migliorare la vostra sensibilità nel capire quando una donna sta giocando (rimanere), o manca di comunicazione (fuggire).