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Come costruire la tua autostima: credi in te stesso per conquistare chi vuoi

Molti dei clienti che si rivolgono a BELOVED individuano come principale problema con le donne il fatto di avere una bassa autostima.

È quindi un problema comune a tutti gli uomini, pensano che la radice dei loro problemi, della loro insoddisfazione in campo relazionale, sia la bassa autostima, quindi la scarsa considerazione che hanno di loro stessi.

Che cos’è realmente l’autostima

Innanzitutto bisogna chiarire che l’autostima non è qualcosa che si ha o non si ha, bensì qualcosa che tutti noi abbiamo in maniera innata.

Come amo dire io, l’autostima è come la tua ombra, è sempre lì, ti pervade, poi potrà essere più alta o più bassa a seconda di vari fattori, ma in ogni caso è lì ed esiste.

È poi importante capire che molto spesso fattori come l’autostima, la paura del giudizio altrui, l’idealizzazione della figura femminile, sono concetti strettamente collegati tra di loro.

Chi soffre di bassa autostima, ad esempio, avrà un’altissima probabilità di idealizzare la donna che gli interessa, o di aver paura del giudizio altrui, molto più di chi invece ha un’autostima alta e non si farebbe influenzare da nessuno dei fattori menzionati.

L’autostima nei bambini

Hai mai visto un bambino soffrire di bassa autostima?

Scommetto di no, e scommetto anche che stai pensando che per un bambino sia impossibile soffrirne.

Hai ragione, un bambino non soffre certo di bassa autostima, ma c’è un motivo ben preciso.

Non ne soffre non solo perché è appunto un bambino, o perché ha la protezione dei genitori, ma soprattutto perché, essendo ancora molto piccolo, non vive ancora e non vivrà per anni il contraddittorio, non gli serve avere un’alta considerazione di se stesso perché non vive il paragone con gli altri.

L’età adolescenziale

Crescendo, invece, con l’adolescenza e quindi dagli undici anni in poi, inizierà a viverlo, inizierà a paragonarsi agli altri e a capire cosa hanno in più o in meno rispetto a lui, e se da questo paragone non si sentirà soddisfatto inizierà a provare insicurezza.

Da quel momento in poi l’adolescente sente il contraddittorio quotidianamente: cosa fanno i suoi compagni di classe, la ragazza più bella che non vuole uscire con lui ma esce con un altro, l’amico più spigliato che ottiene tutto più facilmente ecc.

Tutto ciò può portare l’adolescente, negli anni a seguire, a sviluppare una bassa autostima.

E da quel momento in poi, liberarsi da quella sensazione di inadeguatezza diventa molto complicato, perché è un qualcosa che un adolescente si porta dietro per anni.

Nutrire la propria autostima

Da qui la domanda sorge spontanea:

“Quindi se un uomo ha una bassa autostima che si porta dietro dall’adolescenza, potrà mai imparare ad aumentarla?”

La risposta è assolutamente sì, ma bisogna imparare a nutrirla nel modo corretto.

Una persona che ha una bassa autostima, per sua natura, non sarà mai in grado di avere un obiettivo, uno scopo, e di crearsi un progetto per raggiungerlo, ma è sempre in balia di ciò che gli succede.

Quindi molto spesso si pone degli obiettivi che non sono contestualizzati al suo livello, alla sua persona e alle sue abilità, e il fatto di non riuscire ad arrivarci gli abbassa ulteriormente l’autostima, perché si rende conto di non essere idoneo ad arrivare dove vorrebbe.

Volendo fare un esempio banale, un uomo che esce una sera e vorrebbe parlare con la donna più bella del locale o del posto in cui si trova, ma non riesce neanche ad avvicinarsi a lei che gli sudano le mani e si sente svenire.

Ho parlato in passato in un altro articolo del perché spesso non si riesce a sedurre le donne che interessano di più, se non l’hai ancora letto ti consiglio di farlo ora.

È chiaro che in un caso del genere, l’autostima di quest’uomo andrà a calare sempre di più e lo farà sentire inadeguato, e non riuscirà mai nel suo intento, ovvero interagire con la donna che gli interessa.

Suddividere l’obiettivo in tanti micro-obiettivi

Ma se questo stesso uomo, invece di fiondarsi dalla donna più bella senza neanche sapere come presentarsi, iniziasse a interfacciarsi con donne normali che incontra nella sua quotidianità, si renderebbe conto che interagire con le donne è molto più semplice di quanto pensi, che non ha motivo di avere ansie e insicurezze, e da lì in poi potrebbe piano piano avvicinarsi a quello che è il suo target ideale.

Ad esempio potrebbe iniziare salutando le donne che non conosce, e ricevendo quindi un saluto di risposta, o facendo un sorriso alle donne che incontra e ricevendo un sorriso di rimando ecc.

E portare a termine questi piccoli obiettivi lo farà crescere, e creerà dentro di lui una gratifica, e quella gratifica accrescerà di parecchio la sua autostima perché i micro-obiettivi che si è posto sono alla sua portata e contestualizzati alla sua persona.

Ed è proprio questo l’unico modo realmente efficace per allenare ed accrescere la propria autostima: suddividere quello che è il proprio obiettivo finale in tanti micro-obiettivi che sono alla tua portata, e che ti avvicinano un passo alla volta a ciò che vuoi raggiungere.

Quindi ricorda che se vuoi avere un’alta autostima devi imparare a nutrirla con delle piccole gratifiche, e queste gratifiche le avrai se porti a termine questi micro-obiettivi, segui questo piccolo procedimento e ti garantisco che vedrai risultati che non ti saresti mai aspettato.

Facci sapere la tua nei commenti o scrivici in privato per raccontarci una tua esperienza, ti risponderemo entro pochi minuti.

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Come superare l’obiezione della una donna che “va di fretta”

“La seduzione inizia quando lei dice di no”

Se fai parte del mondo della Seduzione, sicuramente ti sarai imbattuto in questa “massima” almeno una volta, e lascia che te lo dica, mai frase fu più azzeccata.

Uscire o andare a letto con una donna che di base già ti segue, che ti chiede di uscire lei per prima, che si prostra ai tuoi piedi e non vede l’ora di infilarsi nel tuo letto è una cosa bella e sarebbe un peccato mortale tirarsi indietro, ma la Vera Seduzione inizia quando la donna ti mette davanti delle negatività, degli impedimenti, delle obiezioni.

Chi ha un po’ di esperienza nel campo della Seduzione è ormai abituato ad averci a che fare, e sa perfettamente quali sono le obiezioni più gettonate.

Obiezione “dinamica”

Nelle ultime settimane ti ho parlato delle due obiezioni più gettonate, ovvero quella della donna che vuole lasciarti il suo contatto social e quella della donna che afferma di essere “fidanzata”. Se non li hai ancora letti ti suggerisco di farlo ora.

Ad ogni modo, oggi voglio parlarti di un’obiezione diversa dalle precedenti, in quanto questa tipologia di obiezione di cui voglio parlarti oggi la si incontra quando si va a conoscere una donna in una situazione ‘dinamica’, ovvero quando è in movimento, ad esempio a passeggio o a fare la spesa.


Come ormai saprai la donna che mette davanti un’obiezione, generalmente, si trova davanti a due tipi di personalità, che sono le due personalità che caratterizzano l’uomo medio: passivo o aggressivo.

Il seduttore, invece, ha una personalità totalmente diversa da queste due, ovvero l’assertivo.

L’assertivo è quell’uomo che non subisce la negatività della donna, ma la trasforma in un vantaggio, in un qualcosa di positivo che gli permette di portare con delicatezza la donna nel suo mondo.

Esempio pratico

Ti avvicini ad una donna per conoscerla in una situazione dinamica, e alla tua frase di apertura lei ti risponde seccamente:

“Guarda… non posso fermarmi perché vado di fretta”

Come dicevo poco sopra, esistono tre modi di rispondere ad un’obiezione, e il modo utilizzato da un Seduttore è sempre quello assertivo.

Tipologie di risposte                                                                        

Vedendo le tipologie di risposte nel dettaglio:

Risposta aggressiva → “E va beh… più fermarti lo stesso no?”

Risposta passiva → “ah okey… ciao”

Risposta assertiva → “Mi piace, perché di solito le persone che vanno di fretta sanno quello che vogliono e soprattutto capiscono quando un momento è importante. Proprio come questo”.

Questo tipo di comunicazione sicuramente invoglierà la donna con cui stiamo parlando a fermarsi e a parlare, perché ha capito di trovarsi davanti un uomo che non è aggressivo, ma non è neanche passivo.

La risposta assertiva nel dettaglio

Volendo analizzare nel dettaglio questa risposta assertiva e cosa si vuol comunicare alla donna con essa vediamo che:

“Mi piace”: questa comunicazione non prevalica, non respinge, il che è sicuramente un fattore positivo;

“Le persone che vanno di fretta sanno quello che vogliono”: trasforma la negatività in un vantaggio, cioè l’obiezione diventa positiva;

“e soprattutto capiscono quando un momento è importante. Proprio come questo”: prende l’obiezione e l’abbraccia, dandole un’assonanza positiva, e su questa crea un vantaggio dicendo che riconosce una persona di fretta.

Con questo breve articolo spero di averti dato spunti per le tue prossime conoscenze.

E ricorda, comunicando in questo modo, con assertività e portando la donna con delicatezza nel nostro mondo, non ci sarà obiezione che ci impedirà di sedurre chi realmente ci interessa!

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Come rispondere all’obiezione del “fidanzato”

Continua la serie di articoli sulle obiezioni più comuni delle donne.

L’ultima volta ti ho parlato di come rispondere all’obiezione del contatto social, se non l’hai ancora letto l’articolo ti consiglio di farlo ora.

Oggi invece vorrei parlarti di una delle più gettonate: l’obiezione del “fidanzato”.

Quante volte ti è capitato di conoscere una donna, avere l’impressione che la conversazione stia scorrendo bene e che lei sia interessata, ma nel momento in cui le chiedi il numero con l’obiettivo di rivederla lei ti risponde che non può perché è “fidanzata”?

Scommetto tante, e scommetto anche che ogni volta che ti è successo sei rimasto lì immobile, quasi gelato da queste sue parole inaspettate.

In fondo la conversazione era andata bene, sembrava una conoscenza interessante, e di certo non ti aspettavi che lei ti alzasse un “muro” di tale portata.

Ebbene, devi sapere che, molto semplicemente, quel “muro” non esiste.

Il primo errore dell’uomo medio

L’errore che l’uomo medio commette per primo in questi casi è prendere questa sua frase, questa sua “obiezione”, come verità assoluta, e quindi una totale chiusura da parte della donna ad una eventuale conoscenza futura, e così spesso l’uomo che si trova in questa situazione, semplicemente, alza i tacchi e si dilegua.

Tuttavia, questo comportamento è fortemente sbagliato, per un motivo molto semplice: la maggior parte delle volte la donna che in una primissima fase di conversazione dice di essere fidanzata, non lo è davvero, ma il suo è solo un modo per testare chi ha di fronte.

Il ragionamento alla base di questa “obiezione”

A questo punto la domanda che tutti si pongono è: “perché mai dovrebbe testarmi se mi sono appena avvicinato per parlarle? Così mi farà solo scappare”.

La domanda sarebbe anche fondata, ma chi conosce bene la mente di una donna sa benissimo le problematiche che una donna vive nel momento in cui le si avvicina un uomo sconosciuto.

Rispondere in questo modo, inventarsi di avere un fidanzato anche se non lo ha, per una donna, è normale.

Partiamo dal fatto che, nel momento in cui ci si avvicina ad una donna sconosciuta, così come noi non sappiamo chi abbiamo di fronte, anche lei non sa che tipo di uomo si trova davanti, non sa se è una persona con cui può parlare tranquillamente o se invece può rivelarsi un individuo pericoloso e dal quale stare alla larga. D’altra parte un uomo questo problema non se lo pone mai, a parte casi eccezionali non si rischia nulla ad andare a parlare con una donna sconosciuta, ma dobbiamo tener presente che per le donne è molto diverso, i pazzi squilibrati e potenziali stalker sono sempre all’ordine del giorno, ed è normale per loro avere le difese alte in una prima fase di conoscenza.

In più aggiungiamoci che, di questi tempi, le donne sono davvero poco abituate a uomini sconosciuti che si avvicinano a loro per iniziare una sana conoscenza, e di conseguenza un po’ di paura iniziale da parte loro è normalissima. Tutto ciò che il seduttore deve fare è farle capire che ha davanti un uomo diverso dalla massa, che sa trasformare tutte le sue negatività in un vantaggio e che sa creare complicità e portarla con delicatezza nel suo mondo.

A tal proposito, rispondere all’obiezione del fidanzato con passività o aggressività non porterà ad alcun risultato, ma è necessario, come sempre per un seduttore, adottare una comunicazione assertiva.

Esempio pratico

Conosci una donna e le chiedi il suo numero di telefono con l’intenzione di rivederla, ma la sua risposta è:

“Non posso perché sono fidanzata”                                         

Come dicevo poco sopra, esistono tre modi di rispondere ad un’obiezione, e il modo utilizzato da un Seduttore è sempre quello assertivo.

Tipologie di risposte

Vedendo le tipologie di risposte nel dettaglio:

– Risposta aggressiva → “Va beh okey… ma io ti voglio conoscere lo stesso…”

– Risposta passiva → “Ah okey… scusami, ciao”

– Risposta assertiva → “Mi fa piacere che ci sia una persona che si prende cura di te, tuttavia io non ti ho chiesto del tuo ragazzo ma il numero… e poi non è mia intenzione sostituirlo, anche perché poi non sarei sincero, alla fine ti conosco da cinque minuti e se ti dicessi che voglio sostituire il tuo ragazzo ti mentirei”.

Questo tipo di comunicazione sicuramente invoglierà la donna a darti il suo numero per rivederti, dimenticandosi della balla che ha appena detto, perché ha capito di trovarsi davanti un uomo che non è aggressivo, ma non è neanche passivo.

La risposta assertiva nel dettaglio

Volendo analizzare nel dettaglio l’esempio di risposta assertiva che ti ho dato e cosa si vuol comunicare alla donna con essa vediamo che:

“Mi fa piacere che ci sia una persona che si prenda cura di te”: questa comunicazione non prevalica, non respinge, il che è sicuramente un fattore positivo;

“non è mia intenzione sostituirlo, anche perché poi non sarei sincero”: prende l’obiezione e l’abbraccia, dandole un’assonanza positiva;

“alla fine ti conosco da 5 minuti e se ti dicessi che voglio sostituire il tuo ragazzo ti mentirei”: dà alla donna una via d’uscita, non è l’inizio di una storia d’amore ma solo una chiacchierata, in questo caso, anche se il fidanzato ce lo avesse davvero, sarebbe comunque invogliata a continuare la tua conoscenza, perché crea della complicità.

Cosa devi sempre tenere a mente

Quindi se intendiamo superare le obiezioni delle donne, dobbiamo capire che:

1) la negatività la si abbraccia, non si respinge

2) la negatività diventa un vantaggio, un elemento di complicità tra noi e lei

3) in questo modo automaticamente avvicineremo la donna a noi perché non la stiamo contrastando, ma la stiamo portando con delicatezza nel nostro mondo.

Ora fai tesoro di queste indicazioni perché così potrai massimizzare le tue conoscenze fin da subito.

E ricorda, comunicando in questo modo, con assertività e portando la donna con delicatezza nel nostro mondo, non ci sarà obiezione che ci impedirà di sedurre chi realmente ci interessa!

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Come rispondere all’obiezione del contatto social

In questo articolo ti spiego nel dettaglio come rispondere alla classica obiezione della donna che rifiuta di lasciarti il suo numero di telefono e ti propone invece il suo contatto Facebook o Instagram.

Perché una donna risponde in questo modo

Devi sapere che questa è una delle obiezioni più spesso utilizzate dalle donne, e l’errore che commette l’uomo medio è quello di accettare questo tipo di “proposta” e quindi aggiungerla su un social sperando che da lì possa poi arrivare ad un risultato concreto, ovvero a un appuntamento.

Ciò tuttavia si rivela spesso sbagliato, in quanto quello della donna è solo un test, un tentativo di mettere alla prova chi ha di fronte e vedere se si comporta come tutti gli altri oppure se è un uomo completamente diverso, che non accetta di finire nella lista dei suoi ‘amici’ ma vuole invece un contatto solido e mirato ad un incontro futuro.

Cosa sono i social per le donne

I social network, per una donna, sono molto spesso delle vetrine, dei modi di mettersi in mostra e vedere quanto seguito ricevono, ma quasi mai valuterebbero un uomo che usa quel canale comunicativo, e soprattutto non se lo aspetterebbe mai da un uomo che ha avuto il coraggio di avvicinarsi a lei e conoscerla, perché sarebbe visto come un controsenso, un comportamento opposto a quello avuto dal vivo. È per questo che utilizza un “test”, per valutare se la risposta sarà da uomo medio o da seduttore.

Quindi il seduttore saprà benissimo quale comunicazione utilizzare per rispondere alla classica obiezione del contatto Facebook/Instagram, ovvero una comunicazione che non sia né passiva e né aggressiva, ma assertiva.

Ho già parlato in un altro articolo di quale deve essere l’unico contatto che devi accettare quando conosci una donna, se non lo hai ancora letto ti suggerisco di farlo.

Oggi, però, voglio portarti a conoscenza di un esempio pratico, in cui ti sarai trovato già più volte, e voglio aiutarti a capire come rispondere per ottimizzare i risultati delle tue prossime conoscenze.

Esempio pratico:

Conosci una donna e le chiedi il suo numero di telefono con l’intenzione di rivederla, ma la sua risposta è:

“Guarda… ti lascio il contatto di Facebook/Instagram”

Come dicevo poco sopra, esistono tre modi di rispondere ad un’obiezione, e il modo utilizzato da un Seduttore è sempre quello assertivo.

Tipologie di risposte

Vedendo le tipologie di risposte nel dettaglio:

Risposta aggressiva → “Guarda che Facebook è per i bambini…. e poi non lo uso…”

Risposta passiva → “Ah hai Facebook? Ok allora ti mando l’amicizia”

Risposta assertiva → “Sarebbe bello chattare per ore ed ore con te, tuttavia se volevo chattare non sarei venuto qui a parlarti, io resto sul semplice, ti voglio conoscere, poi se in futuro vogliamo farci la chattata la faremo…”

Altro esempio di risposta assertiva → “Ah bello, però non è mia intenzione sapere il tuo cognome, i tuoi familiari o dove lavori, voglio solo uscire con te perché mi interessi, quindi evito di entrare nella tua lista amici”.

Questo tipo di comunicazione sicuramente invoglierà la donna con cui stiamo parlando a lasciarci il suo numero, perché ha capito di trovarsi davanti un uomo che non è aggressivo, ma non è neanche passivo, e non si accontenta di finire nel dimenticatoio della sua lista ‘amici’, ma vuole un contatto serio per una conoscenza seria.

La risposta assertiva nel dettaglio

Volendo analizzare nel dettaglio la prima risposta assertiva e cosa si vuol comunicare alla donna con essa vediamo che:

“Sarebbe bello chattare per ore ed ore con te”: questa comunicazione non prevalica, non respinge, il che è sicuramente un fattore positivo;

“tuttavia se volevo chattare non sarei venuto qui a parlarti, io resto sul semplice, ti voglio conoscere”: afferma con chiarezza le proprie intenzioni, ovvero una sana conoscenza, il che è sempre attraente per una donna;

“e poi se in futuro vogliamo farci la chattata la faremo…”: prende l’obiezione e l’abbraccia,dandole un’assonanza positiva e offrendo la possibilità di una “chattata” futura, anche se evidentemente è detto in modo ironico.

Con questo breve articolo spero di averti dato spunti per le tue prossime conoscenze.

E ricorda, comunicando in questo modo, con assertività e portando la donna con delicatezza nel nostro mondo, non ci sarà obiezione che ci impedirà di sedurre chi realmente ci interessa!

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La storia di Paolo, una storia che riguarda anche te

Paolo ha 40 anni ed è single. Ha avuto una relazione lunga finita da qualche mese, e la rottura gli ha causato molta sofferenza. Così per un periodo rimane chiuso in casa, o comunque le sue uscite sono sporadiche, giusto qualche serata con gli amici, ma nessuna intenzione di conoscere donne nuove o di lanciarsi in nuove relazioni.

Dopo questo periodo fisiologico di ripresa mentale, però, ha voglia di rifarsi e di rimettersi in gioco.

La realtà attuale rispetto a quando aveva vent’anni

Vorrebbe conoscere qualche donna nuova, instaurare dei rapporti, dei legami, anche solo delle avventure di una notte, ma è consapevole del fatto che i tempi sono cambiati, che i rapporti umani non funzionano più come quando aveva vent’anni, e ha timore di non sapere come comportarsi.

Ad ogni modo, inizia ad uscire più spesso, si vede con gli amici di sempre, vanno a fare delle serate insieme per cercare di conoscere persone nuove, ma ciò si rivela molto più difficile del previsto.

Paolo si accorge ben presto che i tempi sono davvero cambiati, che le donne si comportano in modo molto diverso rispetto a vent’anni fa, si vestono in modo diverso, interagiscono tra di loro e con gli uomini in maniera completamente diversa, insomma hanno molte più possibilità di quante ne avessero allora, e soprattutto inizia ad avere dei veri complessi di inferiorità rispetto agli altri uomini.

Li vede più giovani, più sicuri, più spigliati, e probabilmente anche con molta più esperienza di lui, dato che viene appunto da anni di relazione monogama finita da poco.

Cerca comunque di avvicinarsi a qualche donna che gli piace e di iniziare una conversazione con lei, ma quasi mai riesce a farla durare più di qualche secondo, spesso gli sembra di annoiarla, di farle l’interrogatorio, così gran parte delle volte è lui stesso ad allontanarsi e a chiudere la conversazione dopo pochi minuti, non sapendo come farla andare avanti.

La presa di coscienza

Dopo un periodo passato in questo modo, Paolo inizia a demoralizzarsi e a fare un’analisi della sua situazione: si rende conto che, in fondo, non sa nulla di come funziona la mente di una donna, anni di relazione monogama lo hanno arrugginito parecchio, e ora non ha idea di come agire per rendersi interessante ai suoi occhi.

Così fa una ricerca su internet, e si imbatte in “corsi di seduzione” che consistono nell’avvicinare donne sconosciute in piazza Duomo o nell’usare app di incontri online per conoscere donne.

Paolo pensa che nella sua situazione non ha nulla da perdere, e così, anche se con qualche dubbio, si iscrive ad uno di questi corsi, desideroso di cambiare la sua situazione.

Corso di gruppo: una perdita di tempo

Così si ritrova insieme ad altri tre o quattro uomini di età molto diversa dalla sua, tutti più giovani, in un’aula in cui gli “istruttori” iniziano a spiegargli come avvicinarsi alle donne sconosciute per strada, e cosa dire per attirare la loro attenzione e farle fermare.

Fin da subito Paolo è confuso, non riesce ad immaginarsi in una situazione del genere, e pensa che ciò non faccia per lui: l’idea di avvicinare donne sconosciute per strada, alla sua età e con i suoi trascorsi, non lo fa stare tranquillo, si sente un pesce fuor d’acqua in quella situazione, ma ormai è lì e quindi decide di sforzarsi.

Così si dirige in piazza Duomo insieme agli altri corsisti e inizia a mettere in pratica ciò che gli è stato spiegato. La maggior parte delle volte non riesce a far durare una conversazione più di qualche secondo, e una volta riesce ad ottenere un contatto di Instagram.

Non esattamente il massimo per quelli che erano i suoi obiettivi.

Paolo inizia a riflettere sulla scelta che ha fatto, e in poco tempo capisce che non sarà quel corso a risolvere i suoi problemi. In fondo delle conversazioni con donne sconosciute è riuscito a farle anche da solo, e proprio come è successo in piazza Duomo, non è mai riuscito ad arrivare ad un risultato concreto.

Il secondo giorno di corso, invece, Paolo si ritrova costretto a doversi creare un profilo online su una app di incontri a pagamento, caricare le sue foto create appositamente per l’occasione, e scrivere messaggi dettati dagli istruttori ad ogni donna presente nel raggio di decine di chilometri.

Così inizia qualche conversazione da queste app e segue le direttive degli istruttori, inizia a fare domande alle donne con cui parla, a ‘studiare’ il profilo della donna per estrapolare degli argomenti di conversazione, insomma nulla che realmente gli interessi.

L’errore di valutazione che Paolo ha commesso

In questo momento Paolo si rende conto del grande errore di valutazione che ha commesso, il periodo negativo lo aveva convinto ad affidarsi ad una soluzione del genere, ma ormai è sicuro di aver sprecato solo tempo e soldi. Il suo obiettivo era tutt’altro, voleva risolvere i suoi blocchi mentali e acquisire la capacità di sedurre realmente una donna, ma gli sembra di star facendo tutto fuorché quello.

Doversi ritrovare, a 40 anni, a scattarsi delle foto “fighe” per avere dei match con donne sparse per l’Italia lo fa sentire ancora peggio, e la presenza di uomini molto più giovani di fianco a lui peggiora solo le cose.

Avrebbe bisogno di una persona che gli spieghi quali sono i motivi dei suoi blocchi mentali, delle sue difficoltà con le donne, del perché non riesce a sentirsi a suo agio quando parla con le sconosciute, insomma avrebbe bisogno di capire che cos’è realmente una donna e cosa cerca in una conoscenza con un uomo.

In soldoni, avrebbe bisogno di fare dei discorsi da uomo adulto che vuole cambiare la sua vita, non da ragazzino che cerca la scopata facile.

Nessuno dei presenti a quel corso può esserne in grado.

Inoltre non si sente neanche sicuro nell’enunciare questi suoi dubbi agli istruttori presenti al corso, la presenza di altri uomini lo blocca, gli sembrerebbe fuori luogo interrompere la “lezione” e parlare dei suoi problemi, dei suoi blocchi, dei suoi trascorsi che lo hanno portato a questo punto.

Così sta zitto, e in silenzio aspetta la fine del corso, un corso che non gli ha portato alcuna nuova nozione su ciò che più gli interessava, ovvero la mente di una donna e il suo funzionamento.

Torna a casa con gli stessi dubbi di prima, e non ha neanche voglia di andare in strada a riprovare ciò che ha imparato, sa bene che non gli porterebbe nessun risultato concreto e nessun miglioramento.

BELOVED: la sua soluzione definitiva

Poi un giorno, curiosando online e cercando persone che siano nella sua stessa situazione, si imbatte in BELOVED, e inizia ad informarsi meglio. È subito colpito dal fatto che BELOVED non fa mai corsi di gruppo, ma sempre e solo corsi individuali e cuciti sulle esigenze del singolo, ma soprattutto ha un approccio molto diverso dalle altre aziende del settore.

Infatti BELOVED parte sempre dalla situazione personale del cliente, dalle origini dei suoi blocchi mentali e delle sue difficoltà nei rapporti con le donne, dopodiché si passa ad analizzare nel dettaglio la mente femminile e il suo funzionamento, e solo dopo si inizia a parlare della parte pratica, ovvero del come comportarsi in una conoscenza a freddo, e di conseguenza come sedurre le donne che si incontrano quotidianamente.

Il fatto che sia cucito sulle esigenze del singolo fa sì che venga valutata prima di tutto l’età del cliente, e di conseguenza le modalità in cui è più consigliabile avvicinarsi alle donne sconosciute.

Paolo capisce in poco tempo che BELOVED fa perfettamente al caso suo, che gli può garantire quella privacy di cui ha bisogno, che il fatto che siano solo percorsi individuali gli permetterebbe di porre tutte le domande che vuole e di risolvere uno ad uno ogni dubbio che ha maturato negli anni.

Capisce quindi che con BELOVED non si ha solo un miglioramento nella vita relazionale, ma un cambiamento radicale che comprende ogni aspetto della vita.

Dopo una attenta riflessione decide di affidarsi completamente a questa azienda, desideroso di cambiare completamente la sua vita relazionale.

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La storia di Mario, una storia che riguarda anche te

Mario ha trentacinque anni ed è fidanzato da otto. Ha conosciuto la sua fidanzata ad un compleanno e gli è stata presentata da un amico.

Per poterla conoscere meglio la aggiunge su Facebook e inizia a scriverle, così inizia un lungo scambio di messaggi durato settimane, al termine del quale decidono di incontrarsi per un aperitivo.

A questo primo appuntamento seguiranno altri, con alla fine la decisione di fidanzarsi.

Progetti di vita futura

La loro storia prosegue bene per ben 8 anni, con tanto di convivenza e progetti futuri di matrimonio e famiglia.

Mario pensa di essersi quindi “accasato”, di avere un futuro relazionale e di vita già ben delineato, di conseguenza inizia a trascurare la persona che ha di fianco e a darla per scontata: non si pone più il ‘problema’ di piacere alle donne, di comportarsi in un certo modo, di curare il suo aspetto e le sue azioni, nemmeno con la sua fidanzata.

Finisce per trascurare gli amici, le uscite serali con loro sono sempre meno, quasi zero, sta tutto il tempo con la sua fidanzata e di conseguenza si isola dal mondo.

La fine improvvisa della sua relazione

Ad un certo punto, però, la sua fidanzata decide di lasciarlo, e la sua vita prende una piega inaspettata. Lui non riesce a capire il motivo e chiede delle spiegazioni alla sua amata, la quale gli rimprovera di essere cambiato, di averla data per scontata, e di aver perso quel brivido iniziale che aveva fatto scattare in lei la scintilla, insomma non ne è più innamorata.

Così, da un momento all’altro, tutte le certezze di Mario crollano.

Si ritrova single a trentacinque anni, con dei grandi sensi di colpa per la storia appena terminata, e senza sapere come fare per riprendersi dalla rottura appena avvenuta.

Il desiderio di rimettersi in gioco

Cerca di riallacciare i rapporti con gli amici di sempre, ma quasi tutti sono ormai ‘accasati’, quindi in una convivenza, molti sono sposati, hanno dei figli, e di certo non hanno il tempo per uscire come facevano una volta.

Così Mario inizia ad isolarsi, e peggio ancora a demoralizzarsi. Prova ad uscire anche da solo, ma ciò non si rivela mai una buona idea. Vorrebbe conoscere qualche donna nuova, anche solo per non pensare a tutto ciò che gli è appena successo, ma dopo anni in cui è stato in una relazione monogama ciò si rivela molto più difficile del previsto. Non sa come avvicinare una donna che non conosce, non sa cosa dirle, quelle poche volte che ci prova non riesce a far durare una conversazione più di qualche secondo.

A questo punto Mario si demoralizza, e finisce per non uscire più. Resta a casa spesso da solo, pensa a quell’amico che gli ha confidato di aver conosciuto la sua fidanzata su una chat per incontri, ma lui si vergognerebbe troppo a fare lo stesso, ha paura che qualcuno possa riconoscerlo e prenderlo in giro, non ha alcuna voglia di crearsi un profilo online, caricare le sue foto e scrivere a donne a caso.

Inizia a credere che la sua vita sarà tutta così, e che la passerà da solo o che dovrà accontentarsi del prossimo incontro del tutto casuale, e non sa quando avverrà.

La presa di coscienza di Mario

Si rende conto che, in fondo, non sa nulla di come funziona la mente di una donna, e di conseguenza non sa in che modo agire per rendersi interessante ai suoi occhi. Semplicemente pensa che sia una questione innata, un qualcosa che non si può imparare. E pensa di non averlo.

Per riprendersi da questa situazione e ricominciare a vivere una vita degna, Mario ha bisogno di una persona che gli faccia capire quali sono i motivi dei suoi blocchi mentali, cosa lo ha portato a questa situazione, e come agire per uscirne.

Nessuno dei suoi amici o delle persone che conosce può esserne in grado.

Corsi di seduzione online

Così fa una ricerca su internet e si imbatte in “corsi di seduzione” in cui 4 o 5 uomini vengono mandati in piazza Duomo a parlare a donne a caso, o addirittura vengono chiusi in una stanza con un pc davanti ad iscriversi ad un sito di incontri, peraltro a pagamento.

Si rende subito conto che questa roba non fa per lui, e che la sola idea di trovarsi insieme ad altri uomini magari più giovani a fare le stesse cose lo mette in imbarazzo, sa che sarebbe solo uno spreco di tempo e soldi.

BELOVED: un percorso fatto apposta per lui

Poi un giorno si imbatte in BELOVED, e incuriosito inizia ad informarsi. È subito colpito dal fatto che BELOVED non fa mai corsi di gruppo, ma sempre e solo corsi individuali e cuciti sulle esigenze del singolo, ma soprattutto ha un approccio molto diverso dalle altre aziende del settore.

Infatti BELOVED parte sempre dalla situazione personale del cliente, dalle origini dei suoi blocchi mentali e delle sue difficoltà nei rapporti con le donne, dopodiché si passa ad analizzare nel dettaglio la mente femminile e il suo funzionamento, e solo dopo si inizia a parlare della parte pratica, ovvero del come comportarsi in una conoscenza a freddo, e di conseguenza come sedurre le donne che si incontrano quotidianamente.

Mario capisce che quindi con BELOVED non si ha solo un miglioramento nella vita relazionale, ma un cambiamento radicale che comprende ogni aspetto della vita.

Dopo una attenta riflessione decide di affidarsi completamente a questa azienda, desideroso di cambiare completamente la sua vita.

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Gestione dei messaggi e della comunicazione telefonica: come mantenere viva la conversazione dopo l’appuntamento

Oggi voglio parlarti di un argomento di cui non si parla quasi mai, ovvero come gestire i messaggi, e più in generale la comunicazione telefonica, con una donna che stai frequentando o con la quale sei uscito.

Ho già parlato in altre occasioni di come chiedere di uscire ad una donna sconosciuta, ma oggi voglio entrare nel dettaglio di come gestire la fase successiva ad un primo appuntamento.

Ho deciso di parlarne perché su questo argomento c’è molta disinformazione creata dalla seduzione fuffa, che da anni non fa altro che creare delle problematiche che non esistono con il solo obiettivo di venderti poi la “formula magica” che risolve il problema da loro creato.

La giusta quantità di messaggi

La seduzione fuffa, a tal proposito, afferma che è necessario scrivere in continuazione alla donna con cui sei uscito o che stai frequentando, sostenendo che una comunicazione continua e assidua sia fondamentale per portare avanti una conoscenza.

Addirittura “consigliano” un numero minimo di messaggi al giorno da mandarle.

Nulla di più sbagliato. Anni di esperienza mi hanno insegnato che non c’è alcun bisogno di “bombardare” la donna con messaggi e telefonate, sono elementi che non aggiungono alcun valore alla conoscenza, ma servono solo ad annoiare nel tempo il nostro interlocutore, in questo caso la donna.

Non esiste un numero minimo, e in realtà neanche massimo, di messaggi da inviare ad una donna. Sta tutto in quanta voglia hai di sentirla.

Sia chiaro, nessuno ti vieta di mandarle un messaggio se ne hai voglia, o di farle una telefonata se hai piacere a sentirla, ma pensare che ciò sia un obbligo, un qualcosa di necessario per far progredire la conoscenza, o qualcosa senza la quale la donna si sentirà “trascurata”, allora sei fuori strada.

Una donna sicuramente ha piacere ad essere cercata da un uomo con cui sta uscendo, ma di sicuro non ha alcuna intenzione di avere conversazioni piatte e banali per tutto il giorno, o di sentirsi dire le stesse cose e le stesse domande ogni giorno. E non avrà nulla da obiettare se ciò non avviene, se invece di cercarla in continuazione le mandi solo un messaggio o solo una telefonata, sono ben altre le cose che fanno sentire una donna trascurata.

Cosa pensa una donna di un uomo “troppo presente”

Se invece ti dimostri troppo presente, ovvero la cerchi in continuazione con chiamate e messaggi, specie dopo un singolo appuntamento, rischi di avere l’effetto opposto e di risultare davvero pesante ai suoi occhi.

Anche perché una donna fa un ragionamento molto semplice: se tu sei uscito con lei una sola volta, e ti mostri bisognoso cercandola in continuazione o facendole sempre le stesse domande ogni giorno, lei capirà subito due cose: la prima è che hai paura di “perderla” e quindi paura che si allontani e che perda interesse per te, e quindi mostri insicurezza, la seconda è che non sei abituato alle donne e alla loro presenza nella tua vita.

Un uomo abituato alle donne non si comporterebbe mai in questo modo, perché quando esce con una donna nuova e l’appuntamento va bene e si conclude anche con un bacio (cosa fondamentale per un seduttore), sa benissimo che la donna è già sua, e non ha alcun bisogno di “bombardarla” di messaggi o telefonate per cercare conferme da parte sua.

Ho parlato recentemente in un altro articolo di come gestire un primo appuntamento con una donna, se ancora non l’hai letto ti suggerisco di farlo ora.

Essere presente nel modo giusto

Se invece ti dimostri presente ma nel modo giusto, ovvero la chiami solo quando vuoi davvero sentirla e le scrivi semplicemente quando ti va, la donna capirà che lo fai perché hai seriamente voglia di farlo e quindi di rivederla, e ti assicuro che il più delle volte sarà lei a chiederti un secondo appuntamento.

Quindi stai sempre attento a non strafare, dimostrati sempre sicuro di te, e soprattutto sicuro di piacerle già (perché è così), se un giorno lei non ti scrive non riempirla di messaggi, ricorda che le donne hanno sempre  da fare molto più di un uomo, valuta che le donne non baciano chiunque quindi se l’hai baciata è già interessata, e ciò che dovresti fare è comunicare in base alla sua partecipazione: se ti manda un messaggio rispondi con un messaggio, se ti scrive più volte al giorno puoi scriverle più volte anche tu, ma non andare mai oltre ciò che fa lei soprattutto in una fase iniziale, ovvero fino a quando non avrai creato una certa confidenza e il rapporto non sarà ad un certo punto.

Quindi non dar retta alla seduzione fuffa e alle loro fandonie su “quanti messaggi mandare” o altre stupidaggini simili, ma segui semplicemente ciò che il tuo istinto ti suggerisce, sapendo che non esiste una quantità minima o massima di messaggi ma che sta a te decidere come e quando farlo.

A volte essere meno presente di come sarebbe chiunque altro può portare la donna ad incollarsi a te.

Ricorda: per una donna non c’è niente di più attraente di un uomo che le dimostra che può anche fare a meno di lei.

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Guida al primo appuntamento con una donna: consigli pratici

Oggi voglio parlarti di un argomento su cui c’è sempre stata molta confusione: il primo appuntamento con una donna sconosciuta.

Quando parlo di confusione mi riferisco a quella serie di informazioni confusionarie e contrastanti dettate dalla seduzione fuffa, che continua imperterrita a diffondere informazioni false e fuorvianti agli uomini con l’unico obiettivo di vendergli poi la “formula magica” per risolvere il mistero da loro creato.

I falsi miti sul primo appuntamento

Sono tanti i falsi miti, e quindi le convinzioni errate, sul primo appuntamento con una donna sconosciuta.

Il primo tra tutti è che, secondo molti fantomatici “esperti del settore”, bisogna innanzitutto scegliere il posto, o come molti amano dire la “location”, di questo primo appuntamento.

È una falsa convinzione, infatti, quella secondo cui l’uomo che invita fuori una donna che non conosce debba “adeguarsi” a ciò che piace a lei, in pratica deve assecondare i suoi gusti, e quindi scegliere un luogo che piaccia alla donna in questione e quindi cerchi di accontentarla in ogni sua volontà.

Ho sentito addirittura uomini chiedere esplicitamente alla donna dove le sarebbe piaciuto andare, e quindi lasciare a lei l’incombenza di organizzare l’appuntamento.

Un altro falso mito riguarda il fantomatico “bacio” da dare al primo appuntamento.

C’è chi suggerisce di baciare la donna solo alla fine, sulla porta di casa in stile film americano, o magari poco prima di entrare in auto dopo essere andati a cena o ad un aperitivo, o addirittura c’è chi è fermamente convinto che al primo appuntamento non bisogna mai avvicinarsi ad una donna e baciarla perché è “troppo presto”.

Per chi conosce il mondo della Seduzione tutto ciò è stucchevole, ma mi rendo conto che per chi ha poca esperienza o per chi è rimasto per anni invischiato nella seduzione fuffa è facile entrare in confusione e credere a queste fandonie.

Ciò che una donna si aspetta realmente da un primo appuntamento

Ma come dicevo, la realtà è ben diversa. Devi sapere che per una donna il primo appuntamento serve solo e soltanto ad una cosa: scoprire se quell’uomo che ha appena conosciuto, e che è stato così “brillante” da convincerla ad uscire con lui, può essere un buon amante.

Tutto qui, il primo appuntamento è soltanto la dimostrazione, la “prova del nove”, per capire se quest’uomo e questa donna possono essere buoni amanti, quindi se tra di loro si svilupperà quell’alchimia tale da fargli desiderare di andare a letto insieme, e successivamente di rivedersi e capire che direzione prenderà il rapporto.

Di conseguenza, alla donna non fregherà assolutamente nulla della “scelta del posto”, io stesso quando esco con una donna sconosciuta, il più delle volte, la incontro in centro e vado nel primo bar o locale che mi capita a tiro, perché so benissimo che un posto o l’altro non fa la minima differenza.

Oltretutto, così come la donna in questione non mi conosce abbastanza, allo stesso modo anche io non conosco abbastanza lei da preoccuparmi di quali possano essere i suoi gusti o le sue preferenze, quindi non c’è alcun motivo per cui io debba scervellarmi nel cercare di accontentarla o di assecondarla, perché molto semplicemente non do ad una sconosciuta un’importanza tanto elevata.

Il fantomatico bacio al primo appuntamento

Riguardo l’altro falso mito, quello del primo bacio, ho scritto un articolo recentemente in cui ho affrontato proprio questo argomento, se non lo hai letto ti consiglio di farlo ora.

In sostanza, quando esci con una donna che non conosci e desideri baciarla, molto semplicemente puoi farlo quando più desideri, che sia durante l’aperitivo o a fine appuntamento non ha importanza, devi sempre ricordarti di fare quello che vuoi quando lo vuoi, purché si rimanga sempre e comunque nel rispetto dell’altra persona.

Il vero motivo per cui una donna esce con un uomo sconosciuto

Anche perché, come ho già detto e ripetuto più volte in altri articoli e video, se una donna esce con un uomo che non conosce lo fa per un solo motivo: perché è già interessata a lui.

Una donna, a differenza di un uomo, non uscirebbe mai con una persona dell’altro sesso se non fosse già convinta di essere interessata, di conseguenza non devi inventarti nulla di speciale per “piacerle” perché le piaci già, quindi, molto semplicemente, rilassati e goditi una serata ed una interazione con una donna che ti interessa e alla quale hai chiesto di uscire.

Con questo post spero di averti tolto gran parte dell’ “ansia” e della preoccupazione che attanagliano l’uomo medio che si avvicina ad un primo appuntamento con una donna che non conosce.

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Fermare donne a caso in Piazza Duomo: quanto è veramente utile?

I corsi di seduzione dal vivo che si trovano online hanno quasi sempre la stessa struttura: il cliente si ritrova in piazza Duomo insieme ad altri quattro o cinque uomini di età e situazione di partenza completamente diverse dalla sua, e a tutti viene spiegato in che modo fermare le donne che passano e quale frase recitare a memoria ad ognuna di essa.

L’importanza dell’età del cliente

Ma mentre questo metodo potrebbe anche andar bene quando si tratta di ragazzi giovani o comunque al di sotto dei trentacinque anni, la situazione cambia notevolmente quando si supera questa fascia di età.

Un uomo più giovane, infatti, avrà probabilmente come obiettivo quello di avere più esperienze, e di conseguenza conoscere più donne possibili in ogni situazione. Per lui andare in discoteca, al centro commerciale o appunto in Piazza Duomo a fermare qualunque sconosciuta non farà molta differenza, perché appunto la sua età gli permette di prendere tutto con leggerezza, senza preoccuparsi di cosa potranno pensare le persone che lo vedono e con cui interagisce, e anche il fatto che qualcuno possa vederlo sui social non ha molta importanza. In fondo è appunto un giovane, e tutto ciò può essere solo un’esperienza nuova che lo arricchirà di conoscenze ed esperienze.

Ma per un uomo di quarant’anni o più, la situazione è completamente diversa. Un uomo di questa età non ha alcun interesse a mettersi in mostra in un luogo pubblico in pieno giorno a recitare frasette imparate a memoria, né a farsi vedere dalle persone sui social, ma i suoi obiettivi sono ben altri.

Gli obiettivi di un uomo adulto nella Seduzione

Un uomo di questa età ha probabilmente un passato relazionale turbolento, o comunque non soddisfacente, e mettersi in mostra in questo modo agli occhi delle persone lo metterà sicuramente a disagio.

Il suo obiettivo è cambiare la sua vita relazionale, capire come ragiona una donna e di conseguenza come sedurla. Ha quindi bisogno di fare dei discorsi da uomo adulto, e non da ragazzino che cerca la scopata facile.

Egli ha quindi bisogno che gli sia garantita una certa privacy, perché non ha nessun interesse a far sapere ad altre persone del percorso che ha intrapreso, ma vuole la massima riservatezza.

E non sarà certo fermando donne a caso in Piazza Duomo, dove spesso viene fotografato e filmato dagli “istruttori” e pubblicato sui social, che potrà risolvere queste sue problematiche.

Perché affidarsi a BELOVED

Egli ha invece bisogno di un percorso perfettamente cucito sulle sue esigenze e sui suoi obiettivi, e quindi vuole ritrovarsi in dei contesti che siano più consoni ad una persona della sua età, e che lo mettano nella condizione ottimale di sentirsi se stesso e di avvinarci alle donne che incontra con la maggior naturalezza possibile, e non in contesti distanti anni luce dalla sua persona.

Ed è proprio ciò che contraddistingue BELOVED da tutte le altre aziende del settore, perché BELOVED fornisce percorsi personalizzati e interamente cuciti sulle esigenze del singolo cliente, partendo dalla sua situazione di base e quindi dalla sua età, dalle sue esperienze pregresse e dai suoi obiettivi personali, perché solo in questo modo, partendo dalla radice, si potrà condurre una persona ad un cambiamento costante e definitivo.

Ho parlato recentemente di cosa propongo nei due giorni dal vivo in un altro articolo, se ancora non lo hai letto ti consiglio di farlo subito.

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La paura di rimanere da solo

Non se ne parla mai, non è certo un argomento di conversazione con gli amici davanti a un caffè, ancora meno se ne può discutere con una donna che stai frequentando, non ti capirebbe e penserebbe che per lei sei un ripiego.

Sto parlando di una delle più grandi paure di un Uomo, che molto spesso in realtà riguarda anche le stesse donne: la paura di restare da solo.

𝐋𝐚 𝐦𝐚𝐥 𝐜𝐞𝐥𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐩𝐩𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐠𝐢

Quante volte hai visto con i tuoi stessi occhi delle coppie improponibili, persone che non fanno altro che litigare, che devono inventarsi scuse per uscire una sera con gli amici e non portarsi dietro il partner, che quando ci esci e parli della loro fidanzata ti dicono “Non me ne parlate neanche, sono uscito con voi apposta per non avercela vicino stasera..”?

Molti restano tutta la vita col pensiero che bisogna per forza stare con qualcuno, altrimenti si è infelici, incompleti, mezzi uomini.

Ma la realtà è che non c’è nulla di più triste e allo stesso tempo più sbagliato al mondo.

Questi uomini possiamo trovarli facilmente ogni sera, si riconoscono a chilometri di distanza: ogni volta che gli passa una donna attraente davanti non possono fare a meno di guardarla con desiderio, con voglia, come se fosse la cosa più bella mai vista nella vita, la bramano, la desiderano, ma non ci pensano neanche lontanamente ad avvicinarla, e se un amico glielo fa notare partono con la risposta recitata a memoria:

“Nooo io sono fidanzato! Sto bene così!”

Ma basta poco per farli crollare, e ammettere che in realtà non vedrebbero l’ora di andare a conoscere quella donna, e sanno benissimo che se lei si dimostrasse interessata, vogliosa, desiderosa di passare del tempo con loro, non si ricorderebbero nemmeno più il nome della “fidanzata” che hanno al loro fianco e non ci penserebbero due volte a lasciarla.

𝐈𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐨

Molto spesso ci si può trovare addirittura di fronte a uomini che criticano il modo di vivere di un seduttore, o comunque di un uomo che vive le relazioni come facciamo noi, e la facilità con cui passiamo da una frequentazione all’altra. Sembrano quasi dei monaci, dei paladini in difesa delle donne, come se poi chiudere una frequentazione e iniziarne subito un’altra fosse un crimine.

Pensano che sia tutta una questione di “tecnica”, pensano che se avessero la pozione magica che li rende attraenti per ogni donna tutti i loro problemi si risolverebbero.

Non hanno capito nulla, il loro problema principale è che hanno paura di stare soli, di sentirsi soli, di passare dei periodi in cui sono soli con se stessi e i loro pensieri, i loro mostri.

Credono che l’unico modo per vivere una vita soddisfacente sia buttarsi in una relazione, e quando vedono un single quasi si consolano pensando che invece loro “hanno qualcuno al loro fianco”.

Peccato che poi inventino scuse per uscire con gli amici.

𝐋’𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐢

Ho parlato in un altro articolo di quanto sia importante stare bene da soli per creare relazioni di successo, se ancora non lo hai letto ti consiglio di farlo ora.

L’obiettivo di BELOVED è proprio quello di permettere agli uomini di raggiungere la felicità relazionale stando bene prima con se stessi, e poi con le donne.

Perché un Uomo che non si apprezza, un Uomo che non ama la sua persona, e che soprattutto non è capace di stare da solo, ma crede di aver bisogno di una “fidanzata”, della presenza costante di una donna nella sua vita, non starà mai bene con nessuna, perché quando la troverà, questa donna sarà per lui una sorta di droga, un qualcosa che gli farà credere di avere del valore e di essere interessante. E il risultato qual è? Che quando il rapporto sarà ormai morto, finito, logorato, non avrà il coraggio di fare un passo indietro e di tornare a stare da solo, la sola idea lo fa tremare perché si ritroverebbe da solo coi suoi mostri.

E allora continua a stare in questa relazione ormai finita, in cui non si parla più, si fa sesso una volta al mese se va bene, e che probabilmente finirà con la donna che prima lo tradisce e poi lo lascia.

Vuoi davvero che sia questa la tua vita relazionale?

Non è mai troppo tardi per cambiare rotta, per prendere in mano le redini della propria vita e portarla dove si vuole. Basta solo volerlo.

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